Il monte Morrone, nel gruppo del Velino, è una cima poco appariscente che si eleva proprio sopra il lago della Duchessa. La salita da Corvaro è abbastanza semplice e varia, nel primo tratto si supera un fitto bosco poi nella parte alta un lungo e panoramico crinale (Iaccio di Capra) sale dolcemente fino in cima. Il dislivello non è banale ma neanche esagerato. Dalla vetta se non si vuole ripetere l'itinerario di andata è possibile scendere per la valle dell'Asino e poi per la valle Amara. Se si opta per questa soluzione si allunga di parecchio la percorrenza e come anello sarebbe perfetto anche perchè il primo tratto di discesa è vario e piacevole. Purtroppo tutto il tratto finale è su strada sterrata (oltre 7 Km) lungo e disagevole. Questo abbassa di parecchio il voto (gradimento) di questa gita.
L'itinerario è parzialmente segnalato e tabellato. I segni di vernice sono molto eterogenei e originali (anche troppo) e, specialmente nel tratto della valle dell'Asino invadenti e spesso inutili. La prima parte è il sentiero Natura n. 1 ("Sentiero del Pastore" chiamato anche "Sentiero dei Passi Scomodi") della Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa. Il relativo numero CAI dello stesso sentiero è 2D. Si spera che anche qui, come già è accaduto in gran parte dei gruppi montuosi, venga adottata la normativa CAI per la segnatura dei sentieri così da omogeneizzare i segni (e i colori) e rendere il tutto più razionale e pratico.
La parte centrale dell'itinerario, da Iaccio della Capra alla sella tra il monte Morrone e la Punta dell'Uccettù, non è segnalato (eccetto sporadici ometti) e per brevi tratti privo di una netta traccia di sentiero, in compenso è facilmente individuabile poichè passa quasi sempre sul filo della cresta. L'unico tratto dove occorre mettere la mani sulla roccia è sotto la cima; qui occorre superare delle brevi paretine ed è richiesta attenzione. Da questo crinale si gode una bella vista sul sottostante lago della Duchessa già trattato in precedenza. La discesa, nel primo tratto, è piacevole e varia almeno fino al rifugio Campitelli poi diventa un po' monotona (valle dell'Asino) ed infine noiosa nel tratto delle gole della valle Amara. Questo tratto, nel 2010, è stato cancellato da una piena del torrente e ripristinato solo di recente (giugno 2011).
Questo giro permette di "scoprire" e percorrere un bel tratto di questa riserva naturale, offre panorami notevoli e a tratti è molto piacevole, di contro occorre "sorbirsi" un lungo tratto di strada, un'escursione con luci e ombre.
Accesso
Dall'autostrada L'Aquila-Roma uscire a "Valle del Salto". Raggiunta una rotonda prendere a destra per Corvaro. Raggiunto il paese seguire le indicazioni per "Agriturismo L'Anguizzola" in località Le Vene. Cento prima dell'agriturismo parcheggiare nei pressi della pista con capannina informativa "Sentiero del Pastore".
Salita
Dalla capannina (890 m circa) con indicato "Sentiero del Pastore" e Sentiero Natura n. 1 (località Le Vene detta anche Anguizzola ) si segue la pista che sale verso sinistra . Dopo un breve tratto un sottopassaggio permette di oltrapassare l'autostrada . Sempre seguendo la pista si sale senza problemi (segni di vernice e tabelle di legno ) per un bel tratto; a quota 1230 m circa questa termina e inzia il sentiero (Sentiero dei Passi Scomodi, ometto , 0.45 ore). La mulattiera si inoltra nel fitto bosco e inizia a salire decisa con brevi tornanti. Sempre nel folto bosco di faggi , costellato da esemplari secolari, il sentiero (a tratti scavato nella roccia) continua deciso fino alla radura di Prime Prata (1572 m, 1.15 ore ). Qui ci si tiene a sinistra della radura e si continua a salire superando brevi radure intervallate da macchie di alberi. A tratti il sentiero non è inciso ma sempre segnato con bandierine rosso-giallo-verde. Si supera un breve tratto caratterizzato da scheletri di alberi rimasti così dopo un incendio nel 2000. S i esce definitivamente dal bosco in località La Piana dove, dopo un tratto su prati si raggiunge una capannina informativa circondata da tavole e pali che probabilmente dovevano essere panchine e tavoli. Non si capisce se queste opere siano state distrutte da vandali oppure eseguite con i piedi (1800 m circa, 2 ore ). Da qui si sale un breve tratto senza sentiero e si raggiunge il crinale soprastante (Iaccio della Capra) dove la pendenza diminuisce. Un lungo e piacevole tratto tra dossi erbosi e brevi risalti rocciosi conduce alla base di un'ultima salita. Qui tracce di sentiero e ometti indicano il percorso fino alla cima del monte Morrone (2141 m, 3 ore ).
Discesa
Dalla vetta si inizia a scendere per la rocciosa cresta ovest . Si superano brevi ed esposti saltini di roccia e si raggiunge la prima sella dove il terreno diventa meno ripido . Da qui ocorre proseguire per la lunga cresta che alterna brevi salite ad altrettante discese fino a portarsi sulla verticale del lago della Duchessa e poi, sempre seguendo il filo del crinale, scendere alla sella prima della Punta dell'Uccettù (1890 m circa, 1 ora). Qui, verso sinistra, si seguono le bandierine celeste-giallo-verdi che indicano il sentiero (a tratti poco visibile) che scende nel vallone (Metraturo) . Giunti ad un vecchio recinto di pietre (1794 m ) si prende il sentiero che, in piano piega deciso verso destra. La traccia supera un costone quindi, in leggera discesa, si dirige verso la piana erbosa dove si trova il rifugio Campitelli (1720 m ). Non occorre raggiungerlo perchè il bivio per scendere nella valle si trova poco prima (1695 m, 1.45 ore, se si vuole raggiungere il rifugio, con fontanile nei pressi, considerare 10 minuti in più). Da qui il sentiero, indicato da enormi e invadenti segni gialli , segue il lungo vallone (valle dell'Asino ) tenendosi sempre sul fondo. A quota 1440 m circa, si incrocia una strada che si seguirà per circa 6 Km e mezzo. Si prosegue verso sinistra . Dopo un breve tratto un nuovo bivio (1415 m circa ). Si continua a destra sulla strada principale . Senza problemi ma su terreno non agevole (la pista è composta da ghiaia grossa abbastanza fastidiosa), si continua per un lungo tratto (itinerario indicato con 2G ) incassato nella valle e dopo aver superato una chiesetta (La Madonnella ) si raggiunge la strada carrozzabile, nei pressi dell'autostrada (località La Piletta, 1015 m circa, 3.15 ore ). La strada qui diventa asfaltata, un sottopassaggio permette si superare la A24 proprio all'inizio della galleria di San Rocco . Si oltrepassa il rifugio Giovanni De Acuis e sempre sul fondo dalla valle Amara si arriva al bivio per l'agriturismo da dove eravamo partiti (3.45 ore).
Dati tecnici
- Difficoltà: E
- Dislivello complessivo: 1350 m circa
- Orario complessivo: 6.00/8.00 ore
- Sviluppo: 23 Km circa
- Segnaletica: segni rosso-giallo-verde nel primo tratto della salita, sentiero Natura n. 1 e sentiero CAI 2D. Ometti nel secondo tratto (Iaccio della Capra). Nessuna segnaletica nel tratto della cresta ovest. Segni celeste-giallo-verdi nella prima parte della discesa fino al rifugio Campitelli. Segni gialli nel tratto della valle dell'Asino. Sentiero 2G nel tratto della valle Amara.
Cartografia
- Carta 1:25000 - Velino-Sirente - Sez. CAI L'Aquila
- Carta 1:25000 - M. Ocre, M. Cagno, M. Cava, M. San Rocco, M. Orsello, M. Puzzillo - Sez. CAI L'Aquila
- Carta 1:25000 - Velino-Sirente - Ed. Il Lupo