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Cresta dei Sassetelli (Monte Terminillo)

Il Terminillo spesso sembra una montagna in miniatura probabilmente per via della strada che lo attraversa e che raggiunge i 1900 m. Iniziando da una quota così alta tutte le misure si riducono di parecchio e vista la "facilità" degli itinerari spesso si incontrano molte persone. Nelle valli limitrofe invece si possono fare escursioni anche con dislivelli notevoli e senza troppo "traffico".
La cresta Sassetelli è sicuramente uno degli itinerari più interessanti per raggiungere la cima del Terminillo, panoramicissimo e vario questo itinerario ad anello attraversa alcuni dei posti più belli del gruppo, alcuni tratti sono un po' esposti per cui è meglio affrontarlo quando si è acquisita una certa esperienza di montagna.

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Via Amore-Gambini (Seconda Spalla - Corno Piccolo - Gran Sasso)

La scalata sulle Spalle del Corno Piccolo sta diventando sempre più arrampicata e sempre meno Alpinismo. Non è un giudizio è una semplice constatazione, i nuovi itinerari sono sempre più attrezzati con protezioni fisse (fix) e anche su molti di quelli aperti non di recente iniziano a comparire catene o altro. D'altra parte è difficile se non impossibile che tutto rimanga immobile per sempre. E' lo spirito del tempo, cambia come cambiano le persone. Per questo ripercorre questo itinerario, una via classica di altri tempi e trovarla quasi completamente senza protezioni fa piacere. Non perchè uno voglia rischiare o fare lo "sborone" ma perchè qui ci si può proteggere veramente quando e come si vuole. L'Amore-Gambini è una via di fessura dall'inizio alla fine e quindi tutto quello che occorre è: un mazzo di dadi e una serie di friend (meglio medio-grandi).

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Via ferrata Ricci (Gran Sasso - Vetta Orientale)

In appennino esistono poche vie ferrate e quasi tutte concentrate sul Gran Sasso. Attualmente sul Corno Piccolo ce ne sono due (la Ventricini e la Danesi) mentre sul Corno Grande una (la ferrata Ricci). Esistono poi tratti attrezzati per raggiungere il bivacco Bafile ed un'altra via dismessa (la via ferrata Brizio) perchè priva di manutenzione. Questi itinerari, dopo anni di abbandono, recentemente sono stati oggetto di un progetto di ripristino e manutenzione a cura dell'Ente Parco ed oggi sono percorribili con l'adeguata attrezzatura e preparazione. La via ferrata Ricci permette di raggiungere la vetta Orientale del Corno Grande per la cresta nord. Si tratta di un percorso non difficile e attrezzato con corde di acciaio nei punti più pericolosi. Acuni brevi tratti in verità sono abbastanza esposti e potenzialmente pericolosi quindi se non avete abbastanza esperienza meglio non rischiare su questo itinerario.

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Monte Brancastello (Gran Sasso)

Visto dalla piana di Campo Imperatore il M. Brancastello è una delle tante elevazioni che delimitano verso nord la piana, e non sembra certo una cima tra le più formidabili. Se però l'osservate da Pretara, frazione di Isola del Gran Sasso, il colpo d'occhio è ben diverso. Il versante nord del Brancastello precipita verso valle seguendo due valloni: il fosso Malopasso verso est e il vallone verso ovest. Dal basso il versante sembra inaccessibile, sbarrato da imponenti salti rocciosi e da macchie di bosco impenetrabili. In realtà un itinerari pittoresco che consente di salire al Brancastello da nord parte proprio da Pretara, in corrispondenza della località Piane del Fiume, poco oltre Pretara. Per raggiungere la località di partenza per la salita basta seguire la strada per il Lago di Pagliara e deviare quindi in corrispondenza di un bivio segnalato sulla destra: 2 km di buona sterrata vi condurranno ad un'area attrezzata (panchine e fonte) dove parcheggiare. Si è ai piedi del Brancastello, e gli scorci paesaggistici sono già notevoli ed infatti l'area nei giorni di festa è molto frequentata da gitanti e famigliole. Quasi nessuno però oltrepassa la fonte per seguire pochi metri dopo sulla sinistra la traccia che indica il sentiero per l'eremo di S. Colomba.

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Sentiero di Civitetto (Monti Sibillini)

Il versante sud del monte Sibilla è noto per la strada che lo attraversa, una bruttura che rimarrà lì chissa per quanto tempo. I sentieri più frequenatati e conosciuti sono quelli che salgono in vetta partendo dal rifugio. Nella parte bassa invece, riservato ad escursionisti esperti, si nasconde, un vecchio sentiero per pastori che attraversa tutto il versante, tra i contrafforti rocciosi che dominano la valle sopra Foce. Si tratta di un percorso da trovare, poichè spesso è quasi scomparso tra l'erba ma che offre scorci panoramici sulla valle del Lago veramente spettacolari. Inoltre, una volta giunti nella zona della fonte Santa Maria, è possibile collegarsi con gli altri sentieri della zona e completare il giro come meglio si crede.

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Gole del Garrafo (Monti della Laga)

Fino a poco tempo fa semisconosciuto, questo angolo dei Monti della Laga è oggi abbastanza famoso e frequentato. Le gole del Garrafo si snodano per oltre 2 Km, circondate da alte pareti rocciose che a tratti distano pochi metri l'una dall'altra. Il percorso che risale la gola è parzialmente attrezzato con corde fisse, alcune aleatorie, per cui è riservato ad escursionisti esperti. Spesso occorre guadare il torrente immergendosi nell'acqua fino al ginocchio, in numerosi tratti se la roccia è bagnata, può essere pericoloso perchè molto scivolosa. Il periodo migliore quindi è l'estate piena, quando la portata del torrente è minima e la roccia asciutta.

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Val di Tela (Monti Sibillini)

Quello descritto è un percorso molto impegnativo e pericoloso che richiede esperienza e una consolidata pratica di montagna. Completamente senza indicazioni, nessun segno di vernice, nessun ometto, nessun cartello, richiede molto "fiuto" per essere trovato poichè in molti tratti la traccia non è molto visibile e, in alcune zone, completamente assente. Di contro lo scenario è di prima grandezza con tratti veramente suggestivi. Sicuramente uno dei percorsi più difficili e meno frequentati dei Sibillini.

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Cascate dell'Acquasanta (Monti Sibillini)

I monti Sibillini sono molto avari in fatto di cascate inoltre, le poche presenti, spesso sono situate in luoghi semi inaccessibili (fosso le Vene ad esempio). Le cascate dell'Acquasanta invece sono facilmente raggiungibili e per questo molto apprezzate. Per "facilmente" si intende il percorso poichè la distanza dal paese non è per nulla trascurabile, quasi 12 km tra andata e ritorno. Il percorso però è per lo più pianeggiante e "sfrutta" la pista creata per la canalizzazione delle acque, questo agevola il cammino ma in alcuni tratti è abbastanza deturpante per l'ambiente. L'ultimo tratto, su sentiero, richiede un minimo di attenzione specialmente se c'è fango e un tratto un po' esposto è attrezzato con una catena.

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Gole del Salinello (Monti Gemelli)

Al confine tra Marche e Abruzzo, proprio davanti alle costa adriatica, svettano due montagne molto similli tra loro: sono i Monti Gemelli. Questi due monti, la Montagna dei Fiori e la Montagna di Campli, sono divisi da un fiume: il Salinello che, nel suo scorrere verso il mare, ha creato profonde e strette forre. Le gole del Salinello, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono un lungo e profondo canyon, tra il Monte Girella e il Monte Foltrone. E' possibile risalirle a piedi per un lungo tratto oppure scenderle con l'attrezzatura da torrentismo (alcune corde doppie attrezzate). Ricco di storia e di natura, questo luogo offre diverse combinazioni di itinerari; in questa scheda sono relazionate due possibilità, l'escursione nelle gole con visita agli eremi e un anello che giunge fino a Castel Manfrino, a voi la scelta.

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Valle Tre Santi (Monti Sibillini)

Il territorio dei Sibillini è costellato da gole rocciose; sicuramente tutti conoscono l'Infernaccio e il Fiastrone, molti quella del Rio Sacro o del torrente Ambro, pochi quella formata dal torrente Tennacola. Questa escursione permette di risalire la valle Tre Santi, dove sul fondo, il Tennacola ha scavato una stretta gola sbarrata da una cascata. Un'escursione abbastanza semplice (fino alla forra) e molto suggestiva.

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