Da Umito inizia uno degli itinerari più frequentati dei Monti della Laga, la salita alle cascate della Volpara. Tolto questo itinerario il resto della valle è riservato a cercatori di funghi oppure a coloro che in gioventù hanno letto troppi fumetti di Tex Willer. Tutto il versante settentrionale della valle infatti è terreno d'avventura; profonde valli solcano ripidi versanti completamente ricoperti da boschi, senza discontinuità. Fino a poche decine d'anni fa i numerosi sentieri che collegavano vecchi stazzi o carbonaie erano ancora visibili, oggi sono quasi totalmente ricoperti e si fa molta fatica a ritrovarli. A volte solo i cinghiali (frequentatori assidui di questi territori) rendono ancora visibile la traccia (spesso però non vanno dove vorremmo andare noi).
Tutto questo in genere scoraggia l'escursionista ma rappresenta una sfida per coloro che desiderano confrontarsi con un terreno meno addomesticato, dove occorre saper leggere molto bene una carta, saper "annusare" una traccia di sentiero e saper camminare su terreni scoscesi e spesso scivolosi. Purtroppo non di rado i cercatori di funghi si avventurano proprio in posti e negli ultimi anni gli incidenti mortali a seguito di cadute su lastre di arenaria sono aumentati sensibilmente.
Qui proponiamo la salita di una delle creste che risalgono il versante: la cresta Ceresola. E' solo una delle tante combinazioni, forse la più semplice. Un percorso comunque per escursionisti esperti e amanti di questo genere di gite. La relazione che segue è volutamente generica senza molte indicazioni. Descrivere itinerari di questo tipo non ha molto senso, primo perchè troppo complicato indicare bivi e tratti poco visibili secondo perchè è proprio il gusto di trovare la traccia giusta la "sfida" più interessante. Questo percorso fu inserito nella prima edizione della guida escursionistica dei Monti della Laga edita dalla Società Editrice Ricerche nel 1990, poi nelle edizioni successive fu tolto perchè non più adatto ad un escursionismo classico.
Nella cartografia (tavoletta IGM o carta dei sentieri SER) il tracciato della salita è riportato e ancora oggi coincide per gran parte. Per la discesa sono possibili più opzioni, la più semplice e panoramica consiste nel raggiungere la cima della Macera della Morte quindi scendere per il Maularo e per la costa Capo d'Umito (in alternativa si può optare per la strada ma sono 12 Km), la più avventurosa è quella (indicata sotto) che segue il crinale della costa Monterotondo, tranquilla nella parte alta ma molto "incasinata" nella parte bassa per cui anche se più breve richiede molto più tempo e un'ottima capacità di orientamento .
Il percorso si svolge prevalentemente nel bosco anche se alcuni affacci su balze di arenaria offrono alla vista panorami suggestivi sulla valle sottostante, usciti dalla vegetazione si può ammirare tutta la valle del Garrafo, e in particolare la parte alta, la ripida valle della Corte.
La zona è ricca di toponimi religiosi, Ara della Croce, Porta del Papa, Vena dell'Altare, Fonte sant'Amico, ecc. Proprio quest'ultimo santo dovrebbe aver soggiornato in queste terre e i nomi delle località che si attraversano ce lo ricordano. Questi luoghi sono stati abitati fino agli anni '50, nel periodo bellico la zona vicino al fornetto ha ospitato diversi partigiani. Dopo questi anni questa zona di montagna è stata abbandonata e ancora alla fine degli anni '80 raggiungere le cascate della Volpara era quasi un'impresa poichè il sentiero dopo il fornetto era completamente ricoperto. Adesso invece le cascate attirano molti escursionisti e d'estate c'è un discreto affollamento. La strada, aperta sul finire degli anni '80, ha distrutto un bel tratto di sentiero senza peraltro portare benefici a nessuno, come spesso accade.
Accesso
Giunti ad Umito (bivio sulla Salaria SS4 nei pressi di Acquasanta Terme) o si parcheggia proprio davanti all'agriturismo la Valle dell'Orso (665 m circa) oppure si prosegue per la strada sterrata che (a destra) si inoltra nella valle tenendosi di poco sopra il torrente (Rio Garrafo o Fosso della Montagna). Dopo aver superato l'agriturismo Laga Nord si continua fino a dove in genere si può arrivare con l'auto (divieto di transito), nei pressi di un ponticello (Ponte Sassofiore, 668 m, 1 Km circa da Umito).
Salita
Dal ponte (668 m) si continua sulla strada che dapprima sale con due tornanti poi dopo una discesa giunge ad un fosso (Fosso delle Prata, 763 m, bivio a sinistra per le cascata delle Prata). Si ignora questo bivio e si continua sempre su strada per un'altro chilometro fino a raggiungere un piccolo rifugio (rifugio Scalelle, 820 m circa ). Qui termina la strada e inizia la mulattiera. Dopo un primo tratto recentemente attrezzato con staccionate in legno il sentiero, sempre netto e visibile, raggiunge il Fornetto (piccolo forno attrezzato dentro una grotta, 975 m circa ). Il sentiero qui scende per un breve tratto e supera vecchie costruzioni in pietra ormai dirute. A questo punto si potrebbe scendere al fiume, attraversarlo e risalire sull'altro versante per la cresta. Questa soluzione è la più breve anche se l'inizio della cresta può essere complicato per via della vegetazione. Una variante consiste nel proseguire sul sentiero principale che conduce alle cascate della Volpara e quando questo costeggia gli scivoli di arenaria attraversarli e salire sull'altro versante. Dopo una breve fascia rocciosa si incrocia un sentierino che verso destra in breve raggiunge il filo del crinale. Qui dei segni di vernice (Gx2 ) indicano il percorso per un breve tratto poi fiuto e intuito devono fare il resto.
Usciti dal bosco una traccia obliqua verso destra, supera una sorgente e quindi dopo un ultimo tratto raggiunge la cresta che, verso sinistra conduce alla Macera della Morte (2073 m).
Discesa
Dalla cresta della Macera, si scende per la pista sui prati e giunti alle prime piante (1800 m circa) si lascia la sterrata e si devia nettamente a destra fino a trovarsi sul filo di cresta a sinistra della profonda valle incisa dal Rio Ceresola (ancora più in basso c'è la cresta del Finarolo). Il primo tratto di questa cresta è solcato da un netto sentiero poi verso quota 1200 m circa occorre avere molto intuito e districarsi fra sentierini che spesso terminano nel nulla. Raggiunto il fondo valle si raggiunge il Rio Saltarello e quindi il Rio Scalandro. Arrivati poi al Fosso della Montagna lo si guada e si risale l'altro versante per un sentiero (si fa per dire) che termina proprio sulla strada nei pressi del rifugio Scalelle. Da qui per la strada ad Umito.
Se invece si opta per la discesa dal Maularo, dalla cima occorre seguire la lunga e panoramica cresta (vedi anche cresta di san Paolo) che verso oriente supera cima Fonteguidone, monte Cesarotta, costa la Tana e Prato lungo. Alla fine di quest'ultima località occorre deviare a sinistra (1485 m) e anche qui affidarsi all'ituito per scendere la Costa Capo d'Umito (sentiero spesso inesistente).
Dati tecnici
- Difficoltà: EE
- Dislivello complessivo: 1350 m circa
- Orario complessivo: 7.00/8.00 ore
- Sviluppo complessivo: 20 Km circa
- Segnaletica: assente
Bibliografia
- Monti della Laga - le più belle escursioni - Società Editrice Ricerche (Prima Edizione 1990)
Cartografia
- Carta 1:25000 - Società Editrice Ricerche