Ancora caldo e ancora ricerca di luoghi freschi. Questa volta nei Monti Sibillini. Questi monti sono solcati da numerose forre e canyon, spesso molto difficili da percorrere e riservati ad esperti di torrentismo. Anche le gole formate dal torrente Ambro non scherzano, circa 2 Km di salti e strettorie con gallerie e interruzioni alte fino a 55 m. L'Ambro però è un torrente con una portata d'acqua molto variabile e tra maggio e luglio queste gole cambiano aspetto in modo radicale. Impraticabili a primavera (con unica eccezione dei torrentisti) risultano asciutte in estate e quindi percorribili, anche se con qualche difficoltà. Pochissimo frequentate nella parte alta sono invase da gitanti e pellegrini nella parte bassa specialmente nei dintorni del monastero della Madonna dell'Ambro che nei giorni festivi richiama centinaia di persone.
Come giro è abbastanza breve, diciamo di media lunghezza, 14 km per 700 m circa di dislivello da affrontare nella stagione estiva, quando l'afflusso dell'acqua di fusione della neve è terminato e il fondo del torrente risulta in gran parte asciutto. E' riservato ad escursionisti esperti perchè presenta un tratto ripido da superare dove una corda può essere utile e anche perchè risalire i grossi massi sul fondo del torrente non è agevole. Un breve tratto di corda permette di superare un salto piuttosto difficile, attenzione però alla sua usura, ogni stagione può peggiorare lo stato dello spezzone per cui è bene non fidarsi troppo. La discesa nel secondo tratto di gola non è semplice, primo perchè la traccia che conduce sul fondo non è molto visibile e secondo perchè questa scede su un versante abbastanza ripido. In compenso le gole rivelano scenari spettacolari e spesso tra pareti distanti non più di due metri. Per il ritorno suggeriamo l'anello descritto. Non è semplicissimo trovare la traccia fino al sentiero segnato (226) ma in compenso si possono godere di numerosi squarci panoramici sulla valle, sulla verticale parete di Balzo Rosso e su tutto il versante nord della Priora. Una nota stonata il rifugio S. Giovanni Gualberto ridotto in stato pietoso, purtroppo!
Il santuario è molto frequenato d'estate, specie nei giorni festivi, costruito nel XX secolo ha origini molto antiche, le prime notizie sono del 1037. Un giro molto remunerativo.
Accesso
Si lascia l'auto al parcheggio del santuario della Madonna dell'Ambro (680 m).
Salita
Dalla chiesa si prosegue per l'evidentissimo sentiero che costeggia sulla destra il torrente. Dopo un breve tratto si oltrepassa una effige della Madonna e, sempre tenendosi sulla destra, si continua in piano a pochissimi metri dall'alveo tra una vegetazione molto fitta e a tratti anche fastidiosa . Superata una strada sterrata che arriva fino al torrente , si prosegue sempre sulla destra, poi inizia un tratto con numerosi guadi fino al punto dove l'acqua termina. Si continua per una traccia di sentiero, esile ma sempre presente che costeggia sempre il fondo del fosso e dopo un lungo tratto si giunge alla prima strettoia (L'Infernaccetto). Si entra dentro la gola finchè possibile quindi si torna indietro fino all'imbocco della gola. Qui iniziava un sentiero che una frana ha spazzato via ed ora occorre arrampicarsi sul versante sinistro (orografico) o per un tratto terroso oppure direttamente sul fondo roccioso di un affluente (passaggi di II grado). In breve si raggiunge una traccia di sentiero che traversa in lieve salita sopra le gole. Giunti alla quota di 1020 m circa si lascia questo sentiero per prendere una traccia (non molto visibile) che scende lentamente verso sinistra e, dopo un tratto ripido , ritorna sul fondo del torrente (se arrivate ad un tornante vuol dire che avete superato il bivio, tornate indietro di 30 metri e lo trovate sulla destra). Una volta tornati sul fondo, se si va verso valle in breve si raggiunge il borso di un salto con laghetto alla base (non visibile) . Proseguendo verso monte invece si entra in una profonda forra e dopo alcuni brevi salti formati da enormi massi (corda ) si arriva sotto un grande salto che impedisce il cammino, la Sala del Trono (1.30 ore).
Si torna indietro fino al bivio sul sentiero a q. 1020 (2.00 ore) e si prosegue a sinistra. Subito si supera un tornante verso destra quindi dopo un tratto nel bosco si giunge ad un crinale (1100 m circa). Lasciare la traccia (esile) che continua in piano e salire dritti sul crinale e, per una sentiero non sempre bene visibile, si incrocia un sentiero pianeggiante (n. 226, 1125 m circa, 2.15 ore ). Verso destra si oltrepassa una croce dedicata a Luigino Liuti quindi sempre per questo sentiero, senza difficoltà dopo un lungo tratto si giunge al rifugio S. Giovanni Gualberto nei pressi della fonte del Faggio (1243 m, 3.00 ore ). Dal casale, si prende il sentiero che scende ripido nel primo tratto quindi obliqua verso sinistra per un lungo tratto fino ad arrivare sotto Balzo Rosso (bivio, 100 m circa). Ancora in discesa fino ad un secondo bivio che immette su una pista (967 m). Verso destra per questa carrareccia si scende velocamente, si supera una fonte e quindi si torna al piazzale del Santuario (4.00 ore).
Dati tecnici
- Dislivello: circa 700 m circa
- Difficoltà: EE
- Orario complessivo: 4.00/5.00 ore
- Sviluppo complessivo: 14 Km circa
- Segnaletica: segni bianco-rossi sul sentiero di ritorno (226 ), inesistente nella gola e nella salita fino al sentiero 226.
Bibliografia
- Figlie dell'acqua e del tempo - Società Editrice Ricerce
Cartografia
- Atlante o carta 1:25000 - Società Editrice Ricerche
- Carta 1.40000 - Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini