Se non è 10 poco ci manca. Quest'anello della Cima delle Murelle è un percorso di grande soddisfazione, lungo, impegnativo, di grandi panorami e selvaggio quanto basta. Un itinerario che permette di superare la parete nord di questa montagna, che qualcuno ha chiamato l'Eiger dell'Appennino. Un paragone molto azzardato ma che comunque rende l'idea del posto dove si svolge l'escursione. Escursione che, anche se non troppo difficile tecnicamente, è riservata ad escursionisti molto esperti, per l'orientamento, per l'esposizione e per la lunghezza. Anche questo infatti, come quasi tutti gli itinerari che raggiungono le cime più alte del gruppo, ha un dislivello e uno sviluppo considerevole, oltre 1300 m per oltre 20 Km, fortunatamente lungo la cresta è possibile rifornirsi di acqua presso la fonte della sella di Acquaviva. Il periodo migliore per avventurarsi in questo versante è sicuramente la tarda estate e l'inizio autunno, in primavera e ad inizio estate i canali possono essere ancora invasi dalla neve e quindi richiederebbero una attrezzatura alpinistica.
L'itinerario inizia dal rifugio Bruno Pomilio, un rifugio del CAI di Chieti raggiungibile in auto e dove è possibile pernottare(20 posti letto, la strada di accesso è chiusa nel periodo invernale, altre informazioni qui). Segue poi un lungo tratto di strada che di recente è stato interdetto al traffico, trasformato in pista per disabili e dedicato a Indro Montanelli. Questa pista termina nei pressi delle rovine del Blockhaus, una casermetta che serviva per la lotta al brigantaggio. Terra di briganti la Majella e qui, proprio tra queste alte creste, diversi toponimi ce lo ricordano, la Tavola dei Briganti ad esempio, nei pressi del Monte Cavallo, una lastra di calcare incisa con numerose scritte. In realtà gli storici concordano che la maggior parte sono state realizzate dai pastori, una recita così: "LEGGETE LA MIA MEMORIA PER I CARI LETTORI NEL 1820 NACQUE VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA, PRIMO IL 60 ERA IL REGNO DEI FIORI, ORA È IL REGNO DELLA MISERIA".
Fin qui, nei giorni festivi, arrivano decine di visitatori oltre invece è riservato agli escursionisti più esperti; la lunga cresta inziale è chiamata "Scrimacavallo" e termina sulla sella di Acquaviva dove di recente è stata restaurata una vecchia fontana dove è possibile rifornirsi di acqua anche a stagione inoltrata. Questo crinale fa da confine a due delle valli più grandi e selvagge del gruppo: la valle dell'Orfento e la valle di Selvaromana.
Oltre si entra in zona selvaggia, pochi anni fa proprio su questi versanti si è persa una escursionista ed è stata trovata incolume dopo sei giorni, al suo ritrovamento ha dichiarato: "Non ho mai avuto paura di morire, nei primi due giorni ho mangiato delle merendine, poi mi sono dovuta arrangiare con quello che ho trovato nel vallone, con le lumache, e delle piccole lucertole ...". Una dieta da non invidiare.
In questa sezione (prima del grande anfiteatro della parete nord) sono presenti alcuni brevi tratti attrezzati con catene o cavo d'acciaio, il materiale non è in ottimo stato per cui conviene non farci molto affidamento, oltre si entra nel cuore della parete, una nord che è solcata anche da itinerari alpinistici. Il primo ad avventurarsi tra queste rocce è stato Giampiero Di Federico che già negli anni '70 tracciò diverse vie, sia estive che invernali, poi l'oblio per tantissimi anni, complice anche la roccia non proprio ottima. Di recente la parete è tornata alla cronaca prima per un tentativo invernale e proprio quest'anno per la prima invernale.
Questo tratto di sentiero è chiamato sentiero dell'Aeroplano perchè anni fa un aereo si è schiantato tra queste rocce e ancora oggi ne sono visibili i resti.
La traccia del percorso non è riportato sulle carte topografiche e dove lo è (carta dei sentieri della Sezione Cai di Chieti) è riportato in modo errato. Questa carta, che speriamo sia stata aggiornata, nelle versioni di qualche anno fa era piena di inesattezze ed errori.
Dopo il tratto più impegnativo il sentiero si porta proprio sopra la valle dell'Inferno una gola stretta e orrida che recentemente è stata discesa con gli sci, complimenti agli autori di questa impresa, il posto è veramente selvaggio e ospita nutrite colonie di camosci. In realtà tutta questa zona è ricca di questo bellissmo ungulato, uno dei pochi esseri a trovarsi a suo agio tra picchi e pareti friabili.
Dalla sella tra il Martellese e le Murelle (la Carrozza) si entra in un'altro pezzo di Majella che, in quanto a solitudine e bellezza, non è secondo a nessuno; da qui si snoda la valle del Forcone che poi diventa val Serviera e forma una delle gole più belle e strette dell'Appennino, occorrono circa 50 corde doppie per poter scendere questa forra. Nei pressi è visibile il rifugio del Martellese proprio sopra il vallone d'Ugni un'altra gola rocciosa molto bella e suggestiva.
La vetta delle Murelle è un vero balcone sulla costa adriatica, sicuramente una delle cime più panoramiche del gruppo, per la discesa ci sono diverse opzioni, qui è riportata quella che scende al bivacco Fusco (Cai di Chieti, 9 posti letto, incustodito) aggirando l'Anfiteatro delle Murelle, un itinerario che nel primo tratto passa proprio sopra questa lunga bastionata rocciosa con affacci a picco sulla valle.
La segnaletica è varia, il primo tratto è segnalato con la lettera P (vernice bianco-rossa), nel settore sotto la parete ci sono rari segni (rosso-gialli o rossi), dopo il passo della Capra numerosi ometti, dopo la sella (la Carrozza) di nuovo segni bianco-rossi nuovi di zecca.
Un itinerario così non poteva che avere un voto alto, non 10 ma molto vicino.
Accesso
Da Passo Lanciano si prosegue verso la Majelletta. Giunti sul piazzale (Albero Mammarosa) prendere la strada che, verso sinistra, prosegue in salita oltrepassando due grossi massi posti sulla carreggiata. Dopo un breve tratto si raggiunge il rifugio Bruno Pomilio e si parcheggia (1896 m).
Salita
Parcheggiata l'auto al rifugio Pomilio (1892 m ), invece di seguire la strada asfaltata (divieto di accesso, itinerario dedicato a Indro Montanelli e riservato ai portatori di handicap ), è meglio tagliare per prati, a destra di una grande antenna. Dopo aver ripreso il nastro asfaltato lo si segue fino al termine (Madonnina, 2070 m, 30 minuti).
Dalla Madonnina prendere il sentiero che inizia immediatamente prima della costruzione e, tra mughi, traversa lungamente il versante. Ripreso il crinale principale (bivio) si continua a sinistra seguendo la netta mulattiera che si tiene poco sotto il filo di cresta (Scrimacavallo).
Il percorso si snoda tra macchie di pini mughi; a quota 2155 m circa si oltrepassa un bivio (a sinistra, in discesa, il sentiero G2 va prosegue verso Pennapiedimonte ), quindi si supera il monte Cavallo (2171 m) ed infine, dopo una leggera discesa di perviene alla fonte di Sella Acquaviva (2097 m, 1:15 ore ).
Qui si lascia la traccia principale che prosegue dritta verso il monte e si devia nettamente a sinistra per un sentiero che si inoltra tra una fitta macchia di pini. Dopo un lungo traverso si giunge ad un anfiteatro e da qui si prosegue in campo aperto. Giunti ad una nicchia occorre superare un breve tratto attrezzato con catena (2120 m circa ) oltre la quale il percorso si fa più aereo e panoramico. Sempre su terreno pianeggiante si prosegue fino ad un altro brevissimo tratto attrezzato (cavo d'acciaio) dove occorre superare uno spigolo molto esposto .
Il sentiero prosegue poi facilmente verso il fondo del vallone dove si incrocia il sentiero che sale verso il bivacco Fusco (2150 m circa). Si prende la traccia che, su pietraia, traversa verso sinistra e costeggia una ripida parete. La traccia supera qui alcuni prati molto ripidi e aggirato un crinale entra nel grade anfiteatro della parete nord delle Murelle. Qui il sentiero si fa via via meno evidente, prosegue ancora in leggera salita quindi, nei pressi del fondo dell'anfiteatro sale e dopo un traverso verso sinistra (sentiero visibile ma poco inciso) si porta sotto il passo della Capra che si raggiunge risalendo uno stretto canalino (2295 m circa, 2:30 ore).
Oltrepassato questo valico, si prende la traccia che taglia, pianeggiante, il versante (un'altra traccia prosegue in salita verso la vetta). Si supera un'altro crinale quindi il percorso diventa più semplice, tra vaste prature. Il sentiero a tratti è poco visibile ma si tiene quasi sempre alla stessa altezza e traversa lungamente. A quota 2239 m la multattiera diventa netta e senza problemi traversa a picco sulla sottostante valle dell'Inferno , luogo ideale per i camosci qui numerosi , fino alla sella tra il Martellese e le Murelle (la Carrozza, 2196 m, 3:15 ore ).
Qui si risale la netta cresta (segni bianco-rossi) che costeggia sulla destra la sottostante valle del Forcone . Si segue questo crinale (est), molto panoramico e un po' monotono fino ad arrivare in vetta (Cima delle Murelle, 2596 m, 4:00 ore ).
Discesa
Dalla cima si segue la cresta sud-ovest che, in leggera discesa, tra rocce e pinnacoli, domina l'Anfiteatro delle Murelle . Il percorso, molto panoramico, si porta sotto la cima del monte Focalone. Qui, ad un bivio (2570 circa), si segue la traccia che, verso destra, entra nell'Anfiteatro e costeggia una ripida parete (possibilità di nevaio ). Risalito l'altro versante in breve si raggiunge un crinale e si entra in un'altra valle costellata di doline. Il sentiero scende lentamente e si perde tra l'erba. Si prosegue senza perdere quota fino a raggiungere la cresta nei pressi del bivacco Fusco (2455 m, 1 ora) che si raggiunge facilmente .
Dal bivacco si prende la netta traccia che scende obliquando. A tratti un po' scomodo il sentiero, dopo aver superato il ripido versante, raggiunge di nuovo i pini mughi e da qui in breve il fontanile incontrato all'andata (2097 m, 1:30 ore).
Per l'itinerario di salita fino al rifugio (2:45 ore).
Dati tecnici
- Dislivello: circa 1300 m
- Sviluppo complessivo: circa 23 Km
- Difficoltà: EE
- Orario complessivo: 7:00/8:00 ore
- Segnaletica: segni bianco-rossi nella prima e nell'ultima parte , assente nel tratto intermedio
Bibliografia
- Parco Nazionale della Majella, itinerari scelti - Giampiero di Federico - BAG
- Parco Nazionale della Majella, le più belle escursioni - Società Editrice Ricerche
Cartografia
- Carta 1:25000 Majella - SER
- Carta 1:25000 Majella - CAI Sezione di Chieti
- Carta 1:25000 Majella - Ed. Il Lupo
Immagini
Foto di Andrea Di Bello
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