Tutto il versane meridionale, compreso tra il monte Bancastello e il monte Prena, è contraddistinto da profondi canaloni e da selvagge pareti rocciose. La via "CAI Penne" lo risale fino ad uscire sulla cresta tra il Vado del Piaverano e le Torri di Casanova. Si tratta di un itinerario alpinistico che presenta parecchi passaggi di I e di II grado. Giunti sulla cresta si intercetta il Sentiero del Centenario e quindi si può scegliere se, scendere per il Vado del Piaverano, oppure continuare a salire per la via ferrata "Gianni Familiari" alle Torri di Casanova. Superata questa cima si può scendere dalla Forchetta di Santa Colomba oppure, se si è discretamente allenati, si può optare per la via del Tenente Cieri (vedi itineraio Via Cieri che scende direttamente dal monte Infornace. Un itinerario piacevole (per chi ha dimestichezza con queste difficoltà) che attraversa un tratto della piana di Campo Imperatore, risale il fondo di un canale, percorre un tratto attezzato e molto panoramico del lungo Sentiero del Centenario ed infine, giunti alla Forchetta di Santa Colomba, scende per un ripido canale fino a riprendere il percorso dell'andata. Un anello non troppo lungo ma abbastanza impegnativo per via dei numerosi passaggi rocciosi. La via ferrata Gianni Familiari alle Torri di Casanova non è in buono stato di conservazione; alcuni tratti di corda sono tranciati ed occorre anche qui superare brevi passaggi alpinistici e comunque molto esposti.
Tutto l'anello è segnato (eccetto un breve tratto) con segni giallo-rossi o solo rossi, alcuni riverniciati di recente (anche qui in modo molto discutibile, vedi Versante settentrionale del monte Prena: grandi frecce e segni non conformi agli standard). Il panorama è tra i più belli del gruppo e spazia dalla piana di Campo Imperatore verso occidente ai selvaggi valloni di Fossaceca e del Malopasso (vedi monte Prena dal lago di Pagliara) verso oriente; se si ha fortuna si può vedere un bel tratto della costa adriatica. Dovrebbe essere inutile ma, visti gli incidenti che continuano a verificarsi in questo versante, occorre ricordare che in caso di pioggia questi canali si trasformano in trappole mortali. Le escursioni in questa zona vanno fatte solo con tempo stabile!
Accesso
Dalla strada statale SS17 bis si prende il raccordo per l'Albergo di Campo Imperatore e, dopo circa 700 m, si parcheggia in un comodo slargo sulla destra (cartelli informativi).
Relazione
Dal parcheggio (1660 m circa) si prosegue sulla strada asfaltata per un centinaio di metri poi si devia a destra (ometto ) e si segue una pista per trattori che si inoltra nel Piano di Pietranzoni. Dopo circa 1 Km si incrocia un'altra pista e si continua verso destra. Ancora un tratto sulla sterrata e si raggiunge il largo e pianeggiante fiume di ghiaia che scende dal versante. Lo si risale fino ad entrate nel fondo del vallone dove, a sinistra, è visibile un casotto dell'acquedotto (1775 m circa, 0:40 ore, 3,5 Km circa). Per tracce di sentiero si continua tenendosi sul fondo del vallone e, dopo poco più di 200 m, si piega nettamente a sinistra per risalire un canale roccioso non molto evidente (masso con indicazione, 1800 m circa ). Da qui inizia la via CAI Penne che segue fedelmente questo canalone . Si superano numerosi e brevi saltini rocciosi lisciati dall'acqua per un lungo tratto poi, a quota 2050 m circa, il percorso obliqua leggermente verso sinistra e giunge alla base di un paretina alta una decina di metri. Con passaggi di II grado si supera questo "ostacolo", poi il percorso diventa meno ripido ed in breve si esce sulla cresta dove si intercetta il Sentiero del Centenario, pochi metri prima dell'inizio della via Ferrata Gianni Familiari (2276 m circa, 1:45 ore). La via Familiari (targa ) inizia subito con una scaletta di ferro poi un tratto ripido è "protetto" con un cavo d'acciaio . Giunti sulla cima di questa torre occorre ridiscendere (cavo d'acciaio spezzato alla fine ) per un tratto molto ripido e quindi si riprende il sentiero. Si continua con brevi salite e traversi molto esposti (una breve deviazione permette di arrivare in cima alla Torre più alta: 2369 m). Dopo un tratto sul filo del crinale si inizia a scendere (altro tratto con cavo d'acciaio rotto ) fino alla Forchetta di Santa Colomba (2250 m circa, 2:30 ore, targa ). Qui si lascia il Sentiero del Centenario che continua verso il monte Infornace e si inizia a scendere dritti nel ripido e scosceso canale ghiaioso (segni di vernice rossi ). Dritti nel canalone per un lungo tratto (resti di nevaio ) poi, a quota 2050 m circa, si inzia a traversare verso destra per portarsi su un largo dosso erboso. Senza percorso definito si scende per questo dosso oppure nel canale subito a destra; fino al fondo della valle (1880 m circa) dove si riprende il sentiero percorso all'andata. Per questo si torna al parcheggio (4:00 ore).
Dati tecnici
- Difficoltà: (F/II grado) la via "CAI Penne", EEA la ferrata Gianni Familiari, EE il resto
- Dislivello complessivo: 700 m circa
- Orario complessivo: 4:00/5:00 ore ore
- Sviluppo complessivo: 12,5 Km circa
- Segnaletica: segni giallo-rossi sulla via CAI Penne così come sul Sentiero del Centenario, segni rossi (e vecchi segni celeste ) nel canalone della Forchetta di Santa Colomba.
Cartografia
- Gran Sasso d'Italia - scala 1:25.000 - CAI Sezione dell'Aquila
- Gran Sasso - scala 1:25.000 - Società Editrice Ricerche
- Gran Sasso d'Italia - scala 1:25.000 - Edizioni Il Lupo
- Gran Sasso d'Italia L'Aquila - scala 1:50.000 - Kompass
- Gran Sasso e Monti della Laga - scala 1:35000 - Meridiani Montagne
- Gran Sasso - scala 1.50000 - carta turistica - Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga