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Un'escursione con Tonino Mari sulla Sibilla è qualcosa di speciale. Penso che ormai conosca anche la disposizione delle singole pietre tanto numerose sono le uscite fatte su questi versanti, d'estate, d'inverno, con il ghiaccio, con il bel tempo, con la bufera, con la pioggia; gli manca solamente con la caduta di meteoriti. E' casa sua! Quale migliore compagnia per andare a visitare le sorgenti del fosso le Vene, uno di quei posti che solo a vederlo ti viene voglia di scappare ma quando ci sei sopra alla fine non è poi così assurdo come sembra. Certo non è un itinerario escursionistico, la traccia è quasi inesistente, occorre conoscere molto bene la zona e, superate le sorgenti, se non si vuole tornare indietro per la stessa strada, occorre tenersi ai "ciuffi d'erba", espressione tanto cara a Mari.

Infatti in questo tratto occorre risalire dei prati molto ripidi tra sfasciumi e zolle d'erba. Forzando questo punto si può raggiungere la cresta orientale della Sibilla completando così un anello, una gita molto particolare dove il ripido e l'esposto sono le caratteristiche principali. In realtà si tratta proprio di una forzatura, il giro molto più bello ed interessante è quello che passa poche centinaia di metri più in basso ed inizia dalla sella vicino al monte Zampa (vedi Anello della Sibilla). Raggiungere le sorgenti del fosso le Vene è interessante solo dal punto di vista "storico", rendersi conto cioè di dove vivevano i pastori e che quali "sentieri" dovevano percorrere per poter fare abbeverare gli animali. La traccia ormai sta diventando invisibile e, tempo pochi anni, lo diventerà per sempre. Per chi non avesse sentito mai parlare di Tonino Mari basta dire che in questa valle ha aperto le vie alpinistiche più difficili del gruppo, ha risalito le cascate di ghiaccio di tutta la valle (tra cui quella del fosso le Vene), ha risalito d'inverno i vari canali e, come se non bastasse, è sceso per la prima volta nel fosso le Vene, quando ancora non si parlava di torrentismo (almeno dalle nostre parti). Un precursore.

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Accesso

Si parcheggia al rifugio della Sibilla raggiungibile in auto da Montemonaco.

Salita

Dal rifugio Sibilla (1540 m) si sale per il sentiero (n. 155/E10, segni bianco-rossi #) che in breve raggiunge la sella nei pressi del monte Zampa (1780 m circa, 0:30 ore). Qui inizia la lunga cresta che conduce fino in vetta al monte Sibilla. La si segue fino a quota 1880 m circa quando si lascia il netto sentiero che continua dolcemente e si inizia a traversare su tracce molto esili tra l'erba. In questo tratto ogni segno di passaggio si confonde con gli innumerevoli terrazzini che contraddistinguono il versante #. Si traversa più o meno in piano # fino ad arrivare su un netto crinale (1850 m circa ) dove si inizia a scendere fino ad incrociare la netta cengia che traversa verso l'anfiteatro (1806 m, 1:15 ore #). In piano, ci si tiene sotto la fascia rocciosa e tra l'erba alta #, si giunge alle sorgenti # #; al centro dell'anfiteatro (1760 m circa, 1:30 ore). Da qui si può: ritornare per lo stesso percorso fatto all'andata oppure continuare a traversare. Se si opta per la seconda soluzione occorre stare molto attenti perchè da questo punto in poi si va su terreno libero, non ci sono tracce di sentiero ed occorre risalire prati e ghiaioni molto ripidi. Un terreno più da capre che da umani per cui ci si può avventurare solo se si è avvezzi a questo tipo di terreno e si possiede una formazione alpinistica. Dopo questo tratto il pendio perde pendenza e quasi sotto la cresta si incrocia una traccia prodotta dalle biciclette (ebbene si, anche qui!). Si risale sulla cresta ovest dove si riprende il sentiero (segnato, pannello panoramico #) che segue fedelmente l'affilato crinale. Per questo si raggiunge la vetta del monte Sibilla (2173 m, 3:00 ore #).

Discesa

Si scende per la cresta orientale ma dopo poco si devia nettamente a destra (lasciandosi a sinistra il sentiero segnato) e, per tracce di sentiero, si raggiungere il margine superiore della "Corona". Scesi da questa paretina in breve si è alla grotta della Sibilla (quello che rimane #, 2120 m circa) dova ancora oggi si può vedere la scritta scolpita su una pietra (anno 1378 # ). Da qui si segue l'esile sentiero che costeggia la parete rocciosa della Corona # fino a riprendere il sentiero principale sul crinale (2050 m circa). Per questo facilemente si torna al rifugio (1:15 ore).

tracciato escursionismo, dal rifugio sibilla alle sorgenti del fosso le vene - monti sibillini

Dati tecnici

  • Difficoltà: EE (fino alle sorgenti), alpinistico oltre (F)
  • Dislivello complessivo: 750 m circa
  • Orario complessivo: 4:30/5:30 ore ore
  • Sviluppo complessivo: 12 Km circa
  • Segnaletica: inesistente sul versante nord della Sibilla, sentiero 155 sulla cresta orientale della Sibilla, sentiero 156 sulla cresta occidentale.
Bibliografia
  • Monti Sibillini le più belle escursioni - Società Editrice Ricerche
Cartografia
  • Monti Sibillini - scala 1:25.000 - Società Editrice Ricerche
  • Monti Sibillini carta dei sentieri e rifugi - scala 1:25.000 - Multigraph
  • Parco Nazionale dei Sibillini - scala 1:40.000 - Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Immagini

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