Super classica. Aperta dal "Fortissimo" nel 1934 insieme ad Aldo Bonacossa. Ufficialmente la prima via di VI grado del Gran Sasso, in verità (secondo me) il VI era già stato fatto dalla coppia Antonio Giancola e Domenico D'Armi qualche mese prima quando aprirono la via dei Pulpiti sulla parete Nord-Ovest della Vetta Centrale. Ma i due probabilmente furono troppo umili per dichiarare che avevano fatto il VI e così Gervasutti si prese il merito.
Comunque l'itinerario rimase il più difficile del gruppo per molto tempo, oggi dopo 65 anni la via è ancora piacevole, elegante e su roccia buona, sicuramente merita una visita. Le soste, pochi anni fa, sono state attrezzate con fix (10 mm) e catene di acciaio inox. Attrezzatura consigliata: qualche dado e/o friend.
La prima invernale (1961) fu completata da una cordata tutta ascolana, la coppia Marco Florio - Maurizio Calibani. La guida del 1972 di Landj-Vittori assegna alla via un passaggio di V+ mentre la guida di Luca Grazzini del 1992 aumenta il grado a VI-. Facciamo V+ e non se ne parla più (se non altro per la rima).
Attacco
Dalla Sella dei due corni scendere poche decine di metri nel vallone dei Ginepri. L'attacco è proprio sotto la verticale della cima, su un piccolo spiazzo pianeggiante.
Relazione
- 1) Obliquare a destra per facili rocce (blocchi), quindi dritti per un diedro con fessura fino ad un comodo terrazzo. S1 (2 fix), 40 m, IV, 1 cl.
- 2) Per una fessura verticale, poi ci si sposta verso sinistra e quindi per delle scaglie non proprio ottime si obliqua verso destra. S2 (2 fix), 30 m, V, 6 ch.
- 3) Si traversa verso sinistra quindi si ritorna verso destra e poi dritti fino alla cima. S3 (2 fix), 30 m, V+, 4 ch.
Discesa
In doppia sulla via.