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Monte Velino dai Piani di Pezza

Il Monte Velino domina con i suoi 2486 metri la piana del Fucino torreggiando sui paesi di Massa d’Albe e Magliano dei Marsi posti immediatamente a ridosso dei suoi contrafforti meridionali. La salita sci alpinistica da questo versante è raramente percorribile a meno di non accettare grossi tratti sci in spalla, date le quote di partenza e l’esposizione sfavorevole. Ma se decideste di raggiungere la massima cima della Marsia dal versante opposto, le cose cambiano nettamente. I Piani di Pezza infatti consentono un avvicinamento anche a stagione inoltrata direttamente sci ai piedi; di contro dovete contare uno sviluppo abbastanza consistente così come il dislivello, oltre alla necessità di rimettere le pelli sugli sci almeno tre volte.

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Configni (Rieti)

Questa falesia è un vero gioiellino, immersa nel verde della Sabina a due passi dal minuscolo paese di Configni. La base della parete è abbastanza pianeggiante e comoda (ci si possono portare anche i bambini), sotto alti alberi che proteggono dal sole e permettono di scalare anche in estate. Attrezzata con fix in acciaio inox e con catene non è molto frequenatata e ad oggi conta poco più di 60 itinerari. Questo sito di arrampicata è diviso in settori indicati da lettere da destra a sinistra, l'altezza delle vie non è particolarmente elevata e in genere è poco più di 20 m ma non mancano itinerari più lunghi per cui è d'obbligo portare una corda di almeno 60 m (meglio 70). Le difficoltà vanno dal 3b al 7b ma la maggior parte sono tra il grado 5 e 6.

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S. Erasmo (Terni)

S. Erasmo è un sito di arrampicata poco frequentato a picco sulla conca ternana. Di ottimo calcare conta circa 50 vie ed è immerso nel verde della Rocchetta di Cesi per cui alla base delle pareti si possono trovare molte zone ombreggiate. Inaugurata ufficialmente nel 2010 è stata attrezzata da un gruppo di arrampicatori di San Gemini e dintorni, supportati dal negozio "Alta Quota" che ha fornito loro il materiale necessario. Non si tratta di una parete unica ma di più massi immersi nel bosco, proprio sotto l'Eremo di S. Erasmo, un luogo molto panoramico e frequentato. Le vie non sono molto lunghe, la roccia è sana e le protezioni ben messe.

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Pago le Fosse (Monte San Vito - Valnerina)

Pago le Fosse è una forra molto conosciuta dai torrentisti ma completamente sconosciuta agli arrampicatori. Al centro della Valnerina, nei pressi del paese di Monte San Vito che domina tutta la valle, questa forra è delimitata da verticali pareti rocciose. Sulla parete di destra (orografica) attualmente sono state attrezzate poco più di una decina di vie ma il posto ha un potenziale di gran lunga superiore. Non sappiamo chi abbia "spittato" questi itinerari, la roccia è ottima ma, poichè è poco frequentata, possono cadere piccoli sassi per cui è consigliabile il casco. L'arrampicata è prevalentemente su placca; il luogo selvaggio e suggestivo.

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Monte Priora, versante nord (Monti Sibillini)

Una caratteristica del monte Priora è l'accesso: complesso, lungo e spesso pericoloso. Il dislivello che occorre superare è sempre notevole, indifferentemente dal versante che si è scelto. Inoltre i suoi pendii, specialmente sul versante nord, sono famosi per le numerose e distruttive valanghe che ogni anno abbattono alberi e vegetazione. Non ci si deve stupire quindi se durante l'escursione non si incontrerà anima viva. Questa è una montagna severa e silenziosa con un versante nord selvaggio e ripido; ottimo per lo scialpinismo. Naturalmente occorre scegliere il momento propizio e spesso la primavera inoltrata offre le giornate ideali; perchè non deve esserci troppa neve ma neanche troppo poca altrimenti occorrerà portare gli sci in spalla per un lungo tratto. Attualmente ci sono tre guide di scialpinismo che descrivono gli itinerari di questa zona dei Monti Sibillini: La Montagna incantata di Luca Mazzoleni, Tracce di sci in Appennino di L. Filocamo e V. Di Salvo ed infine Scialpinismo sui Monti Sibillini nelle due edizioni del 1983 (R. Beretta, G. Mainini, P. Renzi) e del 2007 (G. Mainini, P. Renzi). Nessuna delle tre descrive questo percorso partendo da Vetice, la seconda consiglia la salita da Pintura di Bolognola (1300 m di dislivello e uno sviluppo notevole), la terza (II edizione) invece propone la salita da Casali di Ussita (quasi 1800 m di dislivello). In effetti la salita da Pintura è quella con meno dislivello da superare ma poichè occorre scendere sotto la forcella Bassettte, ci si trova in pieno versante sud e non sempre c'è neve a sufficienza.

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Rava del Ferro (Majella)

Dritta, ripida, sostenuta, lunga. Questi in sintesi gli aggettivi che riguardano la Rava del Ferro, uno dei canali che incidono profondamente il versante occidentale della Majella e che da Lama Bianca sale dritto fino al crinale che separa il monte Amaro da Pesco Falcone. Molto frequentata, è una classica del gruppo e va affrontata solo con condizioni di neve ben assestata. La rava, dalla base, ha un dislivello di poco superiore ai 1100 m, a questo va aggiunto però un tratto variabile di strada che dipende dalle condizioni della neve. In genere accumoli generati dal vento bloccano la strada prima del suo termine e costringono a percorrere un tratto di questa con gli sci. Per questo viene percorsa in primavera, sia perchè il manto nevoso è stabilizzato sia perchè è possibile salire in auto un tratto di strada che altrimenti costringerebbe a 5 chilometri e mezzo supplementari.

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La cresta del Sassone (Monti Sibillini)

Il versante orientale del monte Vettore è contraddistinto da due grandi impluvi, il Fosso di Pianelle e il Fosso di Casale, due enormi collettori di valanghe che qui raggiungono dimensioni veramente notevoli. Nel 1934 addirittura il paese di Casale fu completamente distrutto da una di queste (l’unica casa che rimase in piedi è visibile in prossimità della strada e deve la sua salvezza al terrapieno antistante). Tra questi due "imbuti" si snoda una cresta dove spicca un grosso masso roccioso chiamato "Il Sassone". L'itinerario scialpinistico che percorre questa cresta è senza dubbio tra i più belli dei Monti Sibillini, la sua pendenza costante richiede concentrazione nella ricerca della traccia meno difficoltosa ed esperienza nella valutazione del manto nevoso. E’ molto facile che si debba ricorrere all'uso dei ramponi e della piccozza.

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La Traversata del Castellano (Monti della Laga)

Se volete scoprire il vero volto dei Monti della Laga dovete mirare al suo cuore: la valle del torrente Castellano. Pochissimo frequentata in estate, se non da cercatori di funghi, in inverno è praticamente inaccessibile, isolata dalla neve che spesso scende a quote molto basse. Risalirla in inverno significa dover lasciare la macchina, se si è fortunati, al guado di fonte d'Amore e percorrere poi altri 6 Km di strada solo per arrivare ai piedi della valle. Anche senza neve comunque la strada è in condizioni tali da poter essere percorsa solo da 4x4 duri e puri, un SUV non vi toglierebbe dagli impicci, inoltre occorre pagare un pedaggio ed a piedi non è proprio divertente ... Se la neve iniziasse prima dell’attraversamento del torrente, le distanze da coprire diverrebbero proibitive (11 Km solo per arrivare alla base della montagna). La soluzione migliore è la traversata, partendo da Ceppo di Rocca S. Maria salendo a Pizzo di Moscio e Cima Lepri e percorrendo la valle in discesa; occorrerà ovviamente provvedere a lasciare un’auto preventivamente al Guado.

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La Traversata della Provvidenza (Gran Sasso)

La traversata della Provvidenza, insieme alle traversate del Corno Grande (Alta e Bassa) è una delle traversate più classiche del Gran Sasso; e anche una delle più belle. Si inizia da Campo Imperatore, qui si abbandona la festante popolazione di sciatori che si dirigono verso gli impianti di risalita e si inizia a salire verso il rifugio Duca degli Abruzzi. Oltre questo luogo (non gestito d'inverno) l'ambiente si fa silenzioso, solitario e maestoso. Prima la larghissima conca di Campo Pericoli, circondata dalle cime più alte del gruppo, poi la conca del Venacquaro ed infine la lughissima valle del Chiarino, permettono di raggiungere il lago della Provvidenza, poco sotto il passo delle Capannelle, limite settentrionale del Gruppo del Gran Sasso. Più di 20 Km tra passi e valli, circondati dalle cime più alte della zona: Corno Grande, Pizzo Intermesoli e monte Corvo.

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Serra della Terratta (Monti Marsicani)

Serra della Terratta è un tratto della catena montuosa che delimita ad occidente la valle di Scanno (valle del Sagittario) e comprende, olte al monte Terratta, numerose cime poco appariscenti; spesso senza nome. Da queste cime scendono a pettine diverse valli, alcune delle quali adatte allo scialpinismo. Anche gli amanti dello sci alpino qui possono divertirsi, da Scanno partono alcuni impianti a fune che arrivano fino in cima al monte Rotondo. Il lato meridionale di questo monte è inciso da una valle che in alto è abbastanza dolce poi diventa incassata e profonda. L'itinerario descritto risale questi due valloni che costeggiano il monte Rotondo, la prima parte del percorso attraversa il vallone Ciaccariello poi, nella parte alta il vallone del Monte.

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