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Pizzo Berro (Monti Sibillini)

Sui Monti Sibillini non esistono vie ferrate, al massimo possiamo trovare brevi tratti attrezzati con catene o cavi d'acciaio come sulla via del Canalino oppure sull cengia della capre. Anche per raggiungere la cima di Pizzo Berro da sud-ovest occorre percorrere un breve tratto attrezzato con una catena. E' solo un corrimano a cui ricorrrere per pochi metri e permette di superare un risalto roccioso che altrimenti richiederebbe un minimo di capacità alpinistica (passaggi di II grado). Comunemente chiamata "la Ferratina" questo tratto permette di raggiungere la cima di Pizzo Berro salendo dalla val di Panico; una cima molto panoramica a picco sull'alta val Tenna e ottimo balcone su gran parte della catena dei monti Sibillini.

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Monte la Rocca (Monti Pizzi)

I monti Pizzi, nel settore meridionale del Parco Nazionale della Majella, "nascondono" diversi siti di arrampicata. Pinnacoli rocciosi si innalzano tra vasti boschi in un paesaggio rimasto ancora molto selvaggio. Pizzoferrato è la falesia più conosciuta e frequentata del luogo, con le sue vie strapiombanti è riservata però a climber bene allenati; diciamo che bisogna fare almeno il 7a per divertirsi su questi monotiri. Poi c'è Liscia Palazzo, un misto tra monotiri e "multipitch", poco conosciuta e ben attrezzata. Infine c'è il Monte la Rocca, questo a differenza degli altri luoghi, è un sito d'avventura, le vie sono "lunghe" (5/6 tiri), protette con fix ma non troppo ravvicinati per cui è necessario aggiungere dadi o friend. La roccia è varia, sono presenti tratti erbosi e comunque occorre fare attenzione a qualche sasso instabile anche se è stato fatto un buon lavoro di disgaggio. Insomma un luogo che va affrontato con spirito e atrrezzatura alpinistica.

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Monte Genzana (Monti Marsicani)

La cima del monte Genzana, anche se non molto appariscente, è tra le più panoramiche dell'Appennino Centrale. Come in altri gruppi montuosi il versante orientale rispetto a quello occidentale è molto più boscoso e solcato da lunghi valloni ed i paesi sono spesso dislocati a quote relativamente modeste. Per questo anche se le cime delle montagne non presentano altezze significative i dislivelli possono essere notevoli. L'itinerario che da Pettorano sul Gizio sale in cima al monte Genziana ha proprio questa caratteristica, con una cima di "soli" 2100 m il dislivello complessivo per compiere l'anello descritto è ci circa 1600 m. Se a questo aggiungiamo i circa 22 Km si sviluppo abbiamo un'escursione che, da un lato permette di attraversare luoghi molto diversi tra loro, dall'altro richiede un discreto allenamento.

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Monte Pollino e Serra Dolcedorme

L'itinerario classico per salire al monte Pollino nell'omonimo Parco Nazionale. Un percorso vario e molto panoramico non difficile ma da non sottovalutare in caso di nebbia. Con la salita alla Serra Dolcedorme, facilmente raggiungibile dalla sella sotto il Pollino, diventa un'escursione veramente interessante anche se con un notevole sviluppo (poco più di 20 Km). Il giro attraversa alcuni dei luoghi più suggestivi del Parco, il cuore del Pollino che con i suoi pini loricati è uno dei gruppi montuosi più interessanti del meridione. Questa conifera, di origine balcanica è il simbolo del Parco Nazionale. Il pino loricato deve il suo nome alla caratteristica struttura della sua corteccia che ricorda le piastre metalliche dell'antica corazza romana chiamata "lorica". Tutta questa zona, a cavallo tra Calabria e Basilicata, è tra le aree più selvagge d'Italia; i suoi monti sono solcati da pochi sentieri quasi sempre privi di segnaletica.

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Rocchetta al Volturno (Molise)

Licia dei ginepri e Ratafioni nel paese dei balocchi sono due piccoli siti di arrampicata nei pressi di Rocchetta al Volturno in provincia di Isernia (Molise). Ratafioni è una placca appoggiata, conta meno di 10 vie attrezzate ed è ottima per chi vuole iniziare poichè gli itinerari sono brevi e le difficoltà contenute. Licia dei ginepri invece è un bel sito di arrampicata, anche se gli itinerari sono relativamente pochi l'arrampicata è divertente e la roccia ottima. I gradi sono medio bassi, per lo più tra il 5c e il 6b.
E' stata attrezzata da Andrea Imbrosciano, vero genius loci del posto e punto di riferimento per tutta la zona. L'avvicinamento è breve e particolare perchè è possibile attraversare il vecchio borgo di Rocchetta, completamente abbandonato negli anni '50 in seguito a movimenti franosi.

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Monte Velino dai Piani di Pezza

Il Monte Velino domina con i suoi 2486 metri la piana del Fucino torreggiando sui paesi di Massa d’Albe e Magliano dei Marsi posti immediatamente a ridosso dei suoi contrafforti meridionali. La salita sci alpinistica da questo versante è raramente percorribile a meno di non accettare grossi tratti sci in spalla, date le quote di partenza e l’esposizione sfavorevole. Ma se decideste di raggiungere la massima cima della Marsia dal versante opposto, le cose cambiano nettamente. I Piani di Pezza infatti consentono un avvicinamento anche a stagione inoltrata direttamente sci ai piedi; di contro dovete contare uno sviluppo abbastanza consistente così come il dislivello, oltre alla necessità di rimettere le pelli sugli sci almeno tre volte.

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Configni (Rieti)

Questa falesia è un vero gioiellino, immersa nel verde della Sabina a due passi dal minuscolo paese di Configni. La base della parete è abbastanza pianeggiante e comoda (ci si possono portare anche i bambini), sotto alti alberi che proteggono dal sole e permettono di scalare anche in estate. Attrezzata con fix in acciaio inox e con catene non è molto frequenatata e ad oggi conta poco più di 60 itinerari. Questo sito di arrampicata è diviso in settori indicati da lettere da destra a sinistra, l'altezza delle vie non è particolarmente elevata e in genere è poco più di 20 m ma non mancano itinerari più lunghi per cui è d'obbligo portare una corda di almeno 60 m (meglio 70). Le difficoltà vanno dal 3b al 7b ma la maggior parte sono tra il grado 5 e 6.

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S. Erasmo (Terni)

S. Erasmo è un sito di arrampicata poco frequentato a picco sulla conca ternana. Di ottimo calcare conta circa 50 vie ed è immerso nel verde della Rocchetta di Cesi per cui alla base delle pareti si possono trovare molte zone ombreggiate. Inaugurata ufficialmente nel 2010 è stata attrezzata da un gruppo di arrampicatori di San Gemini e dintorni, supportati dal negozio "Alta Quota" che ha fornito loro il materiale necessario. Non si tratta di una parete unica ma di più massi immersi nel bosco, proprio sotto l'Eremo di S. Erasmo, un luogo molto panoramico e frequentato. Le vie non sono molto lunghe, la roccia è sana e le protezioni ben messe.

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Pago le Fosse (Monte San Vito - Valnerina)

Pago le Fosse è una forra molto conosciuta dai torrentisti ma completamente sconosciuta agli arrampicatori. Al centro della Valnerina, nei pressi del paese di Monte San Vito che domina tutta la valle, questa forra è delimitata da verticali pareti rocciose. Sulla parete di destra (orografica) attualmente sono state attrezzate poco più di una decina di vie ma il posto ha un potenziale di gran lunga superiore. Non sappiamo chi abbia "spittato" questi itinerari, la roccia è ottima ma, poichè è poco frequentata, possono cadere piccoli sassi per cui è consigliabile il casco. L'arrampicata è prevalentemente su placca; il luogo selvaggio e suggestivo.

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Monte Priora, versante nord (Monti Sibillini)

Una caratteristica del monte Priora è l'accesso: complesso, lungo e spesso pericoloso. Il dislivello che occorre superare è sempre notevole, indifferentemente dal versante che si è scelto. Inoltre i suoi pendii, specialmente sul versante nord, sono famosi per le numerose e distruttive valanghe che ogni anno abbattono alberi e vegetazione. Non ci si deve stupire quindi se durante l'escursione non si incontrerà anima viva. Questa è una montagna severa e silenziosa con un versante nord selvaggio e ripido; ottimo per lo scialpinismo. Naturalmente occorre scegliere il momento propizio e spesso la primavera inoltrata offre le giornate ideali; perchè non deve esserci troppa neve ma neanche troppo poca altrimenti occorrerà portare gli sci in spalla per un lungo tratto. Attualmente ci sono tre guide di scialpinismo che descrivono gli itinerari di questa zona dei Monti Sibillini: La Montagna incantata di Luca Mazzoleni, Tracce di sci in Appennino di L. Filocamo e V. Di Salvo ed infine Scialpinismo sui Monti Sibillini nelle due edizioni del 1983 (R. Beretta, G. Mainini, P. Renzi) e del 2007 (G. Mainini, P. Renzi). Nessuna delle tre descrive questo percorso partendo da Vetice, la seconda consiglia la salita da Pintura di Bolognola (1300 m di dislivello e uno sviluppo notevole), la terza (II edizione) invece propone la salita da Casali di Ussita (quasi 1800 m di dislivello). In effetti la salita da Pintura è quella con meno dislivello da superare ma poichè occorre scendere sotto la forcella Bassettte, ci si trova in pieno versante sud e non sempre c'è neve a sufficienza.

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