Bellissima gita, da fare con il tempo buono e quando si è allenati poichè il dislivello è notevole (circa 1800 m) e lo sviluppo altrettanto. In compenso il panorama, la sciata e l'ambiente sono veramente superbi. Se non siete attrezzati o non ve la sentite è possibile scendere dalla cima di 2463 m senza fare la cresta (ghiacciata può essere pericolosa) finale per la cima di Pescofalcone. Se la visibiltà è buona i panorama è tra i più belli dell'Appennino Centrale, dal mare ai Sibillini, dal Gran Sasso al Velino, dai monti del Parco d'Abruzzo ai Simbruini. Un itinerario da non perdere!

Accesso

Da Caramanico Terme si prende per San Nicolao e si prosegue verso il guado di San Antonio fin dove la strada è aperta (di solito a circa 920 m, nei pressi di una tettoia con panchine).

Relazione

Si prende verso sinistra e si risale la valletta che lentamente piega verso destra. Per radure di risalgono lievi pendii fino alla fonte Macchialonga (1025 m, 20 min).Poco oltre la fonte si incrocia la strada che va verso il guado di San Antonio, si prosegue dritti (oppure obliquando verso sinistra) in direzione di uno spallone. Giunti sul crestone lo si segue per poi obliquare verso sinistra al rifugio Paolo Barrasso che si trova proprio sotto una macchia di faggi (1542 m, 1.15 ore, locale invernale aperto).
Si prosegue verso sinistra per l'ampio versante (Prato della Corte) e, con alcuni zig-zag, ci si porta sull'ampia cresta che delimita la sottostante valle dell'Orfento e conduce fino ad una cimetta (1935 m, 2 ore).
Si ridiscende una breve depressione e si riprende a salire raggiungendo in breve il Monte Rapina (2027 m, cima molto poco appariscente). Si continua per l'ampio e lungo crestone con pini mughi che delimita a destra la rava Cupa (il Cucchiaio) fino ad un'altra cima (2463 m, 3.15 ore). Da qui inizia la cresta (abbastanza netta) che conduce al Monte Pescofalcone (2646 m). Questa cima è segnata sulla carta in un luogo che non corrisponde al cippo che si trova sul luogo più avanti di poco, dopo un tratto pianeggiante (2657 m, 4 ore). 

Discsesa

Per l'itinerario di salita fino alla cima di q. 2463 m, da qui si entra nel vallone (il Cucchiaio) stando attenti a non scendere troppo perchè occorre traversare a riprendere la cresta di sinistra poco prima del Monte Rapina. Si aggira sulla sinistra questa cima e per si scende per il versante sottostante dove occorre risalire un breve tratto per riportarsi sull'altura di 1935 m. Da qui liberamente per la valle sottostante fino al rifugio e per l'itinerario di salita fino alla base (1 ora).

Dai un voto a questa salita:
4.8 di 5 (4 Voti)

Dati

  • Dislivello: circa 1800 m
  • Sviluppo: circa 16 Km (A/R)
  • Difficoltà: BSA - (MS fino alla quota 2463)
  • Orario: 5/6 ore (A/R)
  • Esposizione: Nord

Bibliografia

  • La montagna incantata
  • Scialpinismo nel Parco Nazionale della Maiella

Cartografia

  • Atlante 1:25000 - Società Editrice Ricerche
  • Carta 1:25.000 - CAI Chieti
  • Carta 1.25000 - Ed. Il Lupo

Immagini