Quello descritto è un percorso molto impegnativo e pericoloso che richiede esperienza e una consolidata pratica di montagna. Completamente senza indicazioni, nessun segno di vernice, nessun ometto, nessun cartello, richiede molto "fiuto" per essere trovato poichè in molti tratti la traccia non è molto visibile e, in alcune zone, completamente assente. Di contro lo scenario è di prima grandezza con tratti veramente suggestivi. Sicuramente uno dei percorsi più difficili e meno frequentati dei Sibillini.

La valle sospesa

Qualcuno ha chiamato la val di Tela: "la valle sospesa" (vedi Sibillini le più belle escursioni). Secondo noi il termine è veramente "azzeccato", posta com'è sopra la forra dell'Acquasanta e non raggiungibile direttamente. Quello proposto è un itinerario percorso dai torrentisti per abbreviare i tempi richiesti per giungere all'imbocco della forra. Si tratta di un percoso ardito e che ha la val di Tela come obiettivo secondario in quanto la parte più bella e suggestiva è quella che permette di giungere sul fondo di essa.
Sui Sibillini esistono diversi tracciolini percorsi dai pastori che, abbandonati da anni, oggi sono percorribili solo con molta attenzione: il sentiero delle Capre, il sentiero del Ramatico quello di Civitetto e altri. Ognuno di questi richiede un controllo e un'attenzione totale poichè un errore (caduta) potrebbe essere molto pericolosa.
La val di Tela è senza dubbio la valle meno frequentata del gruppo, anche il sentiero principale, che percorre il fondo valle, non sempre è ben visibile e nei pressi dei vecchi stazzi dei pastori è coperto da vegetazione rigogliosa che rende il passaggio faticoso (spinaci selvatici a iosa).
La cosa migliore sarebbe di fare questo itinerario in traversata finendo la gita al rifugio del Fargno, se però questo non fosse possibile occorre scendere per l'itinerario proposto oppure lungo la valle del Fargno dalla forcella Cucciolara. Obbligatorio fornirsi di molta acqua poichè la zona è molto avara di sorgenti. Necessaria, anzi indispensabile, una carta con base IGM per poter individuare l'inizio del sentiero che altrimenti diventa quasi impossibile, ancora meglio un GPS cartografico con sopra la carta del luogo.
In definitiva un itinerario riservato a pochi (sia per la lunghezza sia per la difficoltà), d'altra parte spesso le cose più belle sono quelle che richiedono più sforzo.

Accesso

Per l'accesso e tutta la prima parte della gita, cioè fino alle cascate dell'Acquasanta, vedi qui.

Salita

Giunti alle cascate dell'Acquasanta (1035 m, 1:30 ore), dopo una visita alla forra occore scendere per il fondo del torrente (asciutto) e, appena possibile, risalire il versante di sinistra per raggiungere il tracciato del canale dell'acqua che passa poche decine di metri a monte. Per questa "pista" si continua a traversare in piano con leggeri saliscendi. Il tracciato a tratti è ingombro di arbusti e un po' scomodo. Ad un certo punto il sentiero si fa più esile e risale un costone #, quindi ridiscende e dopo oltre ritorna pianeggiante e largo. Qui occorre stare attenti perchè sulla sinistra parte il sentiero che risale la costa Aceraccia (1038 m, 2:00 ore).
Si sale con zig-zag per il sentiero che non sempre è molto visibile. A quota 1236 circa c'è un bivio, proseguire in salita. Poco oltre la traccia si fa meno visibile ma, tenendosi nei pressi dei prati, si prosegue dritti fino ad uscire dal bosco (1350 m, 2:45 ore). Oltre questo punto occorre affidarsi al fiuto e all'esperienza, bisogna traversare lungamente #, senza abbassarsi di quota, sul ripido costone erboso del versante sud del monte Cacamillo #. La direzione giusta la potete ricavare se mirate ad un netto intaglio sulla cresta che si staglia in fondo alla valle #. Comunque dopo aver superato numerosi valloni, si inizia ad intravedere un marcato sentiero che punta verso questo intaglio #. Una volta raggiunto il pulpito (1460 m, 4:00 ore #) si oltrepassa il crinale e si entra sul fondo della valle circondati da pareti rocciose in un luogo veramente suggestivo.
Si inizia a scendere con larghi tornanti, qui la traccia è abbastanza visibile e dopo aver superato un altro ripido crinale # scende definitivamente sul fondo della valle principale dove scorre dell'acqua (1350 m, 4:30 ore), proprio sopra la forra dell'Acquasanta #. Superato un fosso si intravede un sentiero che sale obliquando verso sinistra nel fitto bosco. Per questo si risale il crinale, si entra in un altro fosso, si continua ad obliquare verso sinistra e si esce definitivamente dal bosco nei pressi di un'altro fosso. Lo si traversa e poco oltre si raggiunge un luogo pianeggiante dove era posizionato un vecchio stazzo (tubo asciutto nei pressi, 1502 m IGM, 5:15 ore, #).
Oltre questo punto non ci sono difficoltà, si prosegue sul fondovalle # seguendo le tracce di sentiero #; dopo aver superato un altro stazzo (molto scomodo per via della vegetazione, 1560 m circa, #) si continua fino a giungere a q. 1740 m circa, dove occorre deviare verso sinistra. Raggiunta una traccia poco visibile dal basso, si rimonta il costone # e, con alcuni tornati, si arriva sulla sella (1845 m, 6:00 ore).

Discesa

Dalla sella (1845 m) si segue il sentiero che obliqua verso sinistra #. Dopo un netto tornante si prosegue lungamente fino a tornare al centro della valle, qui la traccia scompare ed occorre andare a "naso". Scedere dritti per il costone # fino a q. 1480 dove, dopo aver superato un tratto scomodo composto da alberi contorti dalle valanghe, si inizia a traversare verso destra e si raggiunge una traccia tra l'erba che più oltre diventa netta e dopo un lunghissimo traverso reggiunge il netto ed erboso crinale che ridà sopra Bolognola (1400 m, 2:15 ore, #). Facilmente per una larga mulattiera si scende il costone fino a q. 1123 m dove si devia a sinistra (cartello, #) e si entra nel bosco. Per questo sentiero si scende velocemente e, a quota 1070 m circa si termina sul sentiero fatto all'andata. Per questo a Bolognola (3:30 ore).


 

Dati tecnici

  • Dislivello complessivo: oltre 1200 m
  • Difficoltà: EE
  • Orario complessivo: 9:00/10:00 ore
  • Sviluppo complessivo: oltre 20 Km
  • Segnaletica: nessuna
Cartografia
  • Monti Sibillini 1:25.000 - SER
  • Atlante dei Monti Sibillini 1:25.000 - SER
  • Monti Sibillini 1:25.000 - Ed. Multigraph

Immagini