Al confine tra Marche e Abruzzo, proprio davanti alle costa adriatica, svettano due montagne molto similli tra loro: sono i Monti Gemelli. Questi due monti, la Montagna dei Fiori e la Montagna di Campli, sono divisi da un fiume: il Salinello che, nel suo scorrere verso il mare, ha creato profonde e strette forre. Le gole del Salinello, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono un lungo e profondo canyon, tra il Monte Girella e il Monte Foltrone. E' possibile risalirle a piedi per un lungo tratto oppure scenderle con l'attrezzatura da torrentismo (alcune corde doppie attrezzate). Ricco di storia e di natura, questo luogo offre diverse combinazioni di itinerari; in questa scheda sono relazionate due possibilità, l'escursione nelle gole con visita agli eremi e un anello che giunge fino a Castel Manfrino, a voi la scelta.

Queste località, benchè scomode e poco accessibili, risultano abitate già dal Paleolitico Superiore (10.000 anni a.C.); la grotta di Sant'Angelo, situata proprio all'inizio delle Gole risulta frequentata dall'alba dei tempi, al suo interno sono stati ritrovati molti reperti archeologici di notevole interesse storico; oggi è possibile visitare l'interno attrezzato con passerelle di metallo. Proseguendo nella gola, si possono visitare alcuni eremi del XII e XIII secolo, tutti posizionati in luoghi di difficile accesso. Fuori delle gole infine si erge Castel Manfrino (Manfredi) sopra una rupe a guardia della valle, oggi purtroppo rimangono solo pochi resti e alcuni tratti delle mura.

Escursioni quest,e ricche di storia, qui per secoli è passato il confine tra lo Stato della Chiesa e il regno Borbonico, contrabbandieri e briganti hanno riempito pagine di storia, spesso molto cruenta e sanguinaria. Proprio fuori le gole, a Civitella, l'imponente fortezza borbonica fu l'ultimo bastione a cadere dopo l'Unità d'Italia.
Molto prima, secondo lo storico Niccolò Palma, qui passava la via Metella, una strada consolare romana realizzata da Cecilio Metello. Il tratto da Ripe a Macchia da Sole coinciderebbe proprio con questa antica strada, si tratta di un ottimo sentiero, con muretti di sostegno e molto comodo da percorrere.
E poichè parliamo di un itinerario d'acqua, anche l'aspetto botanico e faunistico non è secondario, proprio per questo nel 1990 è stata istituita una riserva naturale di circa 800 ettari poi confluita nel Parco Nazionale.

Di seguito sono illustrati due itinerari, il primo segue la gola fin dove è possibile poi torna indietro per lo stesso percorso con la visita di due eremi: Santa Maria Scalena e San Marco; entrambi hanno un accesso difficile e pericoloso quindi, se si volesse raggiungerli, occorre avere pratica di montagna e non soffrire del vuoto.
Il secondo itinerario invece, dopo un primo tratto che percorre il fondo della gola, risale il versante sud e raggiunge il sentiero principale (la via Metella). Lungo questo tratto è possibile, con una breve diviazione, visitare i resti dell'eremo di San Francesco. Questo anello raggiunge Castel Manfrino e torna quindi al punto di partenza per il sentiero principale.

Due escursioni DOC, da non perdere.
Alcune raccomandazioni: lungo il percorso non si trova acqua quindi occorre essere riforniti adeguatamente, in primavera il livello delle acque impedisce il guado senza bagnarsi quindi occorre avere un ricambio oppure almeno un asciugamano.

Accesso

Raggiunto Ripe di Civitella (611 m), si prende la strada bianca che costeggia la chiesa del paese ed entra nelle gole. Dove questa termina (sbarra, tavoli da pic-nic e fontana #) si parcheggia (590 m).

Gli itinerari

Le Gole del Salinello

Dal parcheggio (590 m, #) si segue la strada # che scende verso il fiume e raggiunge # in breve la grotta di Sant'Angelo #. Sempre sul sentiero principale si giunge ad un bivio. Prendere a sinistra dove, dopo una breve discesa, si raggiunge il fondo del torrente proprio sopra la cascata "Lu Caccheme" (550 m circa, 0:10 ore)

Pochi metri a destra del torrente si segue il sentiero che, in piano, conduce alla prima strettoria. Con alcuni attraversamenti si prosegue (a primavera è obbligatorio bagnarsi #) fino a giungere ad una vasca più grande #. E' possibile aggirarla sulla destra risalendo un brevissimo tratto roccioso. Subito oltre c'è il bivio per l'eremo di Santa Maria Scalena (595 m, 0:15 ore, vedi sotto).

Continuando sul fondo del fiume si oltrepassa un seconda strettoia quindi si raggiunge un tratto più aperto. Qui c'è il bivio (a sinistra) per l'eremo di San Marco (1:00 ora, vedi sotto).

Dopo questo bivio se ne raggiunge subito un'altro dove è possibile scegliere tra due opzioni: l'itinerario delle gole oppure
l'anello di Castel Manfrino.

Le Gole

Dal bivio (614 m) si prosegue lungo il torrente e, quando le sponde iniziano di nuovo a ricongiungersi, occorre guadare il fiume. La traccia si fa meno marcata ma sempre visibile, eccetto i tratti che si percorrono nel letto del torrente. Raggiunta una grossa vasca la si supera alla sua destra per un esile sentierino. Ridiscesci di nuovo sull'alveo del torrente una nuova "pozza" impedisce il passaggio. A sinistra, con qualche difficoltà si può superare anche questo sbarramento quindi, per un tratto più semplice si raggiunge la cascata più alta, dove termina l'itinerario (660 m circa, 1:15 ore).

Ritorno

Per lo stesso itinerario.


L'anello di Castel Manfrino

Dal bivio (614 m) si prende il sentiero di destra che, dopo un ghiaione, entra nel fitto bosco e raggiunge un punto panoramico al centro della valle: bivio per l'eremo di San Francesco (726 m, 1:15 ore, vedi sotto).

Si prosegue ancora per poco in salita fino ad incrociare il sentiero principale (810 m, 1:30 ore). Prendere a sinistra e per questa comoda mulattiera # proseguire sul versante meridionale della Montagna dei Fiori # #. Raggiunto il torrente lo si attraversa tramite un piccolo ponticello (850 m circa, 1:40 ore, #) e si inizia a salire sul colle dove è situato il castello. Giunti sul crinale (898 m) si prende verso sinistra ed in breve si raggiungono le mura diroccate (963 m, 2:00 ore).

Ritorno

Per lo stesso itinerario fino al bivio a quota 810 m. Qui si continua sul sentiero principale che con alcuni saliscendi traversa lungamente tutto il versante della montagna. Dopo alcuni tornanti si raggiunge un bivio (a sinistra in 10 minuti è possibile visitare una capanna a Tholos, localmente chiamata "caciara"), lo si ignora e si prosegue verso sinistra. Il sentiero si fa più esile e attraversa un fosso un po' scomodo #. Superata questa strettoia in breve si raggiunge il bivio per le grotte di Sant'Angelo (680 m circa). Prendere a destra e dopo una ripida discesa si torna al bivio in prossimità della grotta dove si segue la strada fatta all'andata fino al parcheggio (2:15 ore).


La Grotta di Sant'Angelo

La grotta più grande della Montagna dei Fiori era molto frequentata nei secoli passati anche perchè facilmente raggiungibile. Poco tempo fa ha subito un restauro a cura dell'Ente Parco, della Soprintendenza Archeologica d'Abruzzo e dell'Università di Pisa. Oggi è possibile visitare l'interno tramite passerelle metalliche, un percoso illustrato anche con pannelli illustrativi, interesante l'altare duecentesco (1236) e la scala in pietra sotto l'apertura principale. Questa, come altre cavità, è state adibite al culto di San Michele Arcangelo. Sotto la grotta principale esiste un'altra cavità chiamata grotta di Salomone.


Eremo di Santa Maria Scalena o delle Scalelle

Se si vuole raggiungerlo preventivare almeno 1 ora tra andata e ritorno, il sentiero è attrezzato con alcune vecchie corde fisse, potenzialmente pericoloso e a picco sulla valle. L'Eremo è interamente dentro una grotta, sul fondo è ancora presente una cisterna per la raccolta dell'acqua e sul muro un affresco è stato distrutto da idioti (non trovo la parola giusta e questa mi sembra molto riduttiva) che hanno scolpito il loro nome sulla calce. Un piccolo altare completa il tutto. Il luogo è molto suggestivo.


Eremo di San Marco

Quest'eremo è situato in un posto veramente recondito, il primo tratto del sentiero non è molto visibile mentre l'ultimo è a picco sulle gole e un po' pericoloso, Per entrare nella grotta occorre superare un breve gradino arrampicandosi. Considerare un'ora e oltre tra andata e ritorno. All'interno della grotta non c'è nulla.


Eremo di San Francesco

L'eremo meno appariscente della valle, oggi rimangono solo alcuni muretti di sostegno che lasciano solo immaginare come doveva essere fatto questo romitorio. Situato sotto un antro è raggiungibile in 15 minuti (Andata e Ritorno)

 

Dati tecnici

  • Dislivello: meno di 100 m (it. 1), 400 m circa (it. 2)
  • Difficoltà: E
  • Orario A/R: 2:00/3:00 ore (it. 1), 4:00/5:00 ore (it. 2)
  • Esposizione: prevalentemente sud
  • Segnaletica: segni giallo-rossi # e cartelli indicatori lungo tutto il secondo percorso # #, nessuna indicazione nel tratto superiore del primo percorso.
Bibliografia
  • Monti Gemelli, le più belle escursioni
Cartografia
  • Carta 1:25000 Monti Gemelli - CAI Sezione di Ascoli Piceno

Immagini

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