I laghi naturali sono rari nell'Appennino e spesso hanno dimensioni minime. I laghetti di Poggio d'Api sono di questa specie, due piccolissime "pozze" d'acqua incastonate tra i boschi del versante settentrionale della Laga, precisamente nel bosco Pannicaro. Facilmente raggiungibili dal paese sono interessanti sia d'estate che d'inverno; nella bella stagione offrono ombra e rilassanti radure frequentate da bovini, d'inverno rappresentano una meta per escursionisti muniti di ciaspole oppure con sci da fondo escursionismo.
La zona recentemente è stata inserita dalla Comunità Europea tra i siti importanti per il mantenimento della biodiversità, nelle acque del lago Secco e del lago della Selva vivono diverse specie animali che è bene proteggere.

La gestione di questa oasi naturalistica è affidata al WWF, sezione regionale del Lazio, che detiene anche la proprietà di 9 etttari. Creata da oltre 10 anni ha come scopo principale la protezione del tritone alpestre (Triturus alpestris) e della rana temporaria, in tutto sono 14 ettari situati nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga.
Ricchissimo anche di flora (più di 100 specie) questo angolo di Laga è veramente un gioiello e speriamo rimanga tale.

L'itinerario inizia dal piccolissimo borgo di Poggio d'Api (1080 m), uno degli ultimi paesi abitati d'Italia ad essere raggiunto da una strada; con una bellissima vista sul Monte Vettore non è dotato per ora di strutture ricettive. Il suo nome siginifica "colle delle api" e risulta già citato in documenti vicini all'anno 1000. Frequentato anche da eremiti tra i quali S. Amico e Angolo di Fossombrone, fondatore dell'ordine dei Clareni da cui, forse, il nome del torrente sottostante, il Chiarino.
Da secoli terra di confine tra lo Stato pontificio e il Regno di Napoli è stata spesso teatro di scorribande di banditi, briganti e contrabbandieri. Qui, come anche nei paesi limitrofi, si è mantenuta a lungo la tradizione della poesia a braccio, una tradizione che ancora oggi nelle feste dei paesi viene riproposta.

Il tracciato è segnato solo parzialmente ma per gran parte si svolge su piste di servizio per il taglio dei boschi quindi facilemente individuabili.
Un'escursione adatta a tutti in ogni stagione con un bel panorama e senza grandi dislivelli, consigliabile sotto tutti i punti di vista.

Accesso

Dalla SS4 Salaria si può raggiungere Poggio d'Api da due località diverse:
da Trisungo: prendere per Spelonga quindi proseguire per Colle ed infine, dopo aver superato il ponte sul torrente Chiarino proseguire su strada brecciata fino a Poggio d'Api
da Fonte del Campo: predere per Illica quindi proseguire per Poggio d'Api.
Giunti al paese, si prende una strada che verso monte, in breve, raggiunge la fontana del paese. Qui si parcheggia (1135 m).

Salita

Dal parcheggio (1135 m), si prosegue per la strada che dopo una salita termina ad un centro ricettivo (1210 m circa). Poco prima di questo, prendere a sinistra una pista (capannina informativa, segni rossi, 0.15 ore) che inizialmente costeggia un fosso sulla destra. Il tracciato prosegue nel bosco quindi a q. 1300 m supera una zona recentemente sottoposta a taglio ed infine giiunge su una radura (1430 m circa). Oltrepassato questo prato e la successiva macchia di alti faggi si incrocia la strada principale che a destra sale ai laghetti (1450 m circa, località Acqua Cerasa, capannina informativa, 1.00 ora).
Prendere a sinistra (prima della capannina informativa) e per questa pista traversare lungamente fino ad un crinale panoramico dove sulla destra è visibile il lago della Selva facilmente raggiungibile (1498 m, 1.45 ore).

Dal lago prendere verso sinistra (faccia a monte) in leggera salita e obliquare dentro il bosco fino a raggiungere la staccionata che delimita il lago Secco. Aggirata la staccionata il lago si raggiunge facilemente (1548 m, 0.20 ore dal lago della Selva).

Discesa

Dal lago Secco si sale verso monte e si raggiunge la strada (1568 m) che, verso destra, traversa in piano. Dopo 10 minuti si oltrepassa il bivio con il Sentiero Italia (1543 m) e quindi si inizia a scendere. A q. 1514 m si lascia a sinistra il sentiero per i Piani di Illica e si prosegue facilmente fino alla radura di Fonte della Valle (1488 m).
Sempre sulla strada si continua a scendere e si raggiunge il bivio di Acqua Cerasa (1468 m, 040 ore). Qui si prende a destra e subito oltre si riprende a sinistra l'itinerario di salita che si segue fino al punto di partenza (1.30 ore).


 

Dati tecnici

  • Dislivello: 450 m circa
  • Difficoltà: E
  • Orario complessivo: 3.30/4.00 ore (2.00/2.30 ore andata, 1.30/2.00 ore ritorno)
  • Sviluppo: 14 Km circa
  • Segnaletica: cartelli verticali llungo tutto il percorso e segni rossi nel tratto di discesa oltre Acqua Cerasa.
Bibliografia
  • Monti della Laga - le più belle escursioni (SER)
  • Colle d'Arquata del Tronto, ricerca storica su una piccola comunità montana - G. Lalli
Cartografia
  • Carta 1:25000 Monti della Laga - SER
Risorse online
  • http://www.poggiodapi.it/
  • http://www.wwf.it/lagosecco.nt
  • http://www.lagagransasso.com/oasi-di-lago-secco

Immagini