Digitate su Google "Vallepezzata" e vedrete che, strano a credersi, su questo borgo abbandonato della Valle Castellana esistono molte pagine. Strano perchè stiamo parlando di un paese abbandonato, in completa rovina, le cui case sono pericolanti quando non distrutte dal tempo. In realtà il fascino di questo posto risiede proprio nella "vecchiaia" delle cose. Difficile a capirsi forse ma i luoghi come questo attirano e meritano una visita proprio perchè "diversi" dagli altri, alternativi. Se fosse un borgo abitato sarebbe né più né meno come Mattere (paese situato poco più a valle), abbastanza anonimo e che non invoglia certo ad una visita. Proprio nell'abbandono, nella rovina, nella vecchiaia risiede invece il fascino di questo borgo. Certo se continua così lo sarà ancora per poco poichè la velocità di distruzione dalla natura è impressionante, in pochi anni sono già crollati diversi muri e alcune case sono praticamente sommerse dalla vegetazione. Ma anche se dovvesse "sparire" non sarebbe certo un problema, lo sarebbe molto di più, come problema intendiamo, "salvarlo", cioè riparare le case, costruire una strada per giungervi, ecc. Questa si che sarebbe un'opera "distruttiva", farebbe sparire questa atmosfera particolare regalandoci in cambio un'altro degli innumerevoli borghi composti di seconde case, chiuse 11 mesi e mezzo l'anno.

L'escursione proposta raggiunge Vallepezzata da Mattere. Si tratta di una escursione facile, adatta a tutti, che non richiede particolari precauzioni. Precauzioni che invece occorre avere quando si raggiunge il borgo e si inizia a vagare tra le strette vie, le case sono estremamente pericolanti ed entrarvi dentro può essere molto, molto pericoloso. Non a caso il comune di Valle Castellana ha posizionato in diverse luoghi degli avvisi che mettono in guardia sulla inagibilità e quindi pericolosità degli edifici.

Il paese è stato abitato per secoli poi, negli anni '40, fu evacuata la parte "da Sole" per via di una frana e subito dopo anche la parte "da Borea" seguì lo stesso destino. D'altra parte numerosi paesi in queste valli furono abbandonati negli anni '50: Serra, Laturo, Settecerri, Lepora, Stivigliano, Altovia solo per citarne alcuni. Quelli poi raggiunti dalla strada sono stati recuperati, almeno in parte, gli altri invece sono nelle condizioni di Vallepezzata, ci riferiamo in particolare a Laturo e Serra, ormai in completo abbandono.

Fino a pochi anni or sono era possibile entrare nelle case di questi borghi e fare una sorta di viaggio nel tempo, un tempo in realtà estremamente breve, stiamo parlando di 50 anni ma che rapportati alla vita di oggi sembrano secoli, piccole stanze con ancora più piccole finestre, stanze nere di fumo, piccoli oggetti di uso quotidiano facevano "respirare" quella che doveva essere la vita in questi villaggi; oggi è più difficile, la maggior parte degli edifici non ha più i solai, e quei pochi ancora rimasti in piedi non offrono la minima sicurezza per cui consigliamo di non entrare nelle case pericolanti.

L'escursione può terminare a Vallepezzata oppure, se avete fiato e voglia è possibile effettuare un anello salendo fino a Colle San Sisto. Il sentiero nella prima parte non è molto evidente, però vale la pena cercare di giungere in cresta perchè si apre un panorama a 360 gradi e si ha l'occasione di visitare anche la parte "da Sole" di Vallepezzata, ormai quasi sparita tra la vegetazione.

Accesso

Da Valle Castellana si prosegue verso Ceppo. Dopo il ponte sul torrente Tevera si supera il bivio per Vallenquina e subito dopo si devia a sinistra per Mattere che si raggiunge dopo circa 1 Km. Si oltrepassa il paese e si continua sulla strada bianca verso Stivigliano, giunti al cimitero si parcheggia (0,5 Km dal paese, 720 m circa).

Relazione

Dal cimitero (720 m) #, si torna indietro per pochi metri e si prende la pista che scende nel torrente di Mattere e lo attraversa. Si continua per questa fino ad un bivio (cartello indicatore #, segni di vernice rossa, 5 minuti), qui la pista diventa sentiero e prosegue in leggera salita fino ad un nuovo bivio. Non prendere a destra la traccia segnalata con segni di vernice rossa che scende al fosso ma tenetevi a sinistra, sul netto sentiero che entra nella valle e continua a costeggiare il fosso di Vallepezzata sulla sinistra. Per questo sentiero, sempre ben visibile, si continua in leggera salita fino ad attraversare il fosso proprio sotto il paese. Si risale una breve salita e si sbuca in una radura (cartello indicatore #), sulla destra in breve si raggiunge la chiesa di San Nicola di Bari (879 m, 0.45 ore) # #.

Anello della valle

Se si vuole compiere un anello occorre ritornare indietro, riattraversare il fosso di Vallepezzata sotto al paese e, prima del cimitero, prendere il sentiero che sale a destra. Dopo poco ad un altro bivio prendere di nuovo a destra (a sinistra di va ad un casolare) e per tracce non sempre evidenti si sale fino alle case del borgo di Vallepezzata da Sole, ormai immerse nella fitta vegetazione (918 m, 0.15 ore da Vallepezzata da Borea).
Dal paese si segue una traccia che obliqua verso destra (non facile da trovare) e poi sale nel bosco fino ad uscire nelle radure sovrastanti. Per un sentiero si sale verso est fino ad uscire sulla cresta tra il Colle Mozzone e il Colle Pacini. Qui il sentiero si fa netto e segue fedelmente il crinale fino ad incrociare la strada brecciata (1200 m circa) #. Per questa, a sinistra, si giunge in breve sotto Colle San Sisto. Lasciata la brecciata si prende a sinistra una pista in terra che dopo aver oltrepassato un bivio continua in leggera salita fino alla cima, contornata da faggi secolari (1213 m, 1.15 ore) #.

Dalla cima si prende un sentiero che verso nord (destra) supera della lastronate di arenaria e si porta sul crinale di Collelungo. Per il netto e largo sentiero si scende facilmente fino a q. 1062 m dove il crinale si divide in due anche se non si nota subito. Occorre lasciare la traccia solcata da moto da cross (rispetto zero! # #) che continua sulla cresta di destra e portarsi su quella di sinistra che continua nel bosco (a destra in breve si esce su una vasta radura). Anche qui per un netto sentiero # ci si tiene sempre sul filo di cresta e si scende lentamente. Giunti a quota 945 m circa, si oltrepassa il bivio per scendere a Stivigliano e pochi metri dopo si incrocia una pista in terra battuta #. Si continua per questa a sinistra e ad un bivio si prosegue ancora a sinistra. Dopo un breve tratto si lascia la pista e si prosegue per il sentiero che costeggia il Monte Viddora sulla sinistra # #. Ancora un incrocio con la pista e poi di nuovo la si lascia per riprendere la traccia che dritta arriva proprio sul paese di Mattere (780 m circa, 2.30 ore) #. Si continua a scendere nel paese fino ad incrociare la strada brecciata percorsa all'andata che riporta al cimitero (2.45 ore).


Dati tecnici

  • Dislivello in salita: 200 m circa fino a Vallepezzata, 700 m circa fino a Colle San Sisto
  • Difficoltà: E (Vallepezzata), EE (Colle San Sisto)
  • Orario complessivo A/R: 1.30 ore Vallepezzata, 3.30/4.30 anello di San Sisto
  • Sviluppo A/R: 12 Km circa
  • Segnaletica: segni rossi nella primissima parte poi nulla
Bibliografia
  • Monti Gemelli - le più belle escursioni (SER - prossima edizione)
  • Dizionario topografico alfabetico della provincia di Teramo - Luigi Ercole - Arnaldo Forni 1984
  • Paesi abbandonati: contributo al recupero del patrimonio edilizio dei Monti della Laga - a cura di Giovanni Di Marco, Lucio Di Blasio, Sabatino Fratini, Associazione Gandhi - 1991
  • Wikipedia - Wikipedia
Cartografia
  • Carta 1:25000 Monti Gemelli - CAI Ascoli Piceno

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