Una delle ultime realizzazioni di Fabio Lattavo. Il ferro di lancia (Bothrops atrox) è un serpente che appartiene alla famiglia dei viperidi ed è diffuso nelle regioni tropicali ed equatoriali dell'America Centrale e Meridionale. Il suo nome comune si riferisce alla forma triangolare della testa, tipica per altro di tutti i viperidi. Questo viperide è attivo sia di giorno che di notte, sebbene in alcune regioni sia in prevalenza notturno. Quando caccia, il ferro di lancia rimane fermo e nascosto in attesa che una preda gli passi a tiro. Perchè Fabio Lattavo ha chiamato così questa via? Glielo chiderò quando lo incontro.

Descrizione

A pochi metri (10) dall'attacco di Stentichina e Pantafora, proprio all'estremità destra delle "Strutture" inizia questa nuova via.
Completamente attrezzata a fix (da 8 e da 10), con lunghezze di massimo 30 m può essere salita anche con una corda intera da 60m.

La discesa è in doppia lungo la via; la roccia è buona anche se, nonostante il notevole lavoro di pulitura, rimane ancora qualche ciuffo d'erba e qualche masso instabile.

Commento

Questa, come altre vie della parete, è ottima per arrampicare senza stress, senza martello, chiodi, friend e dadi, senza zaino ne abbgliamento particolare. Insomma, in perfetto stile arrampicata sportiva.

Ma se questa fosse la vocazione di questa parete, non varrebbe la pena di fare come fanno in Francia? Tutte le vie a fix (non troppo vicini), soste solide, doppie con catene.

Verrebbe fuori un bellissimo sito di arrampicata con decine e decine di itinerari, penzate anche ai numerosissimi monotiri che si possono aprire su tutta la fascia rocciosa che va dalla estrema destra delle strutture fino al sencondo pilastro.

Scandalo? Non lo so. Penso che sarà inevitabile. Ci si sente sciocchi a rischiare su una via sprotetta a pochi metri di una con fix magari anche più difficile.

Non c'è "gusto" e forse ogni zona andrebbe lasciata alla sua "vocazione". Le grandi pareti all'avventura e le strutture più basse e semplici da raggiungere al puro divertimento.

Relazione

L'attacco è facilmente riconoscibile, un breve diedro che termina sotto un netto strapiombo nero. Lo si aggira a sinistra entrando in un'altro diedro con prima sosta.

Si sale pochi metri poi si obliqua a destra, altra sosta (evitabile) poi di nuovo a sinistra a prendere delle placche.

Per pareti molto belle si giunge quasi fin sotto il grande tetto che sovrasta la parete, alla sua estrama sinistra.

Ancora verso sinistra (erba) poi dritti fin sotto uno strapiombo.

Lo strapiombo si aggira a destra per fessure e paretine e si rmonta sopra andando di nuovo verso sinistra.

Ultimo strapiombo poi altri due tiri non attrezzati proseguono lungo il crinale.

  1. 15 m, 2 p., VI+
  2. 45 m, 9 p., V+
  3. 30 m, 7 p., VI-
  4. 30 m, 6 p., IV+
  5. 30 m, 7 p., V+
  6. 30 m, 7 p., VI
  7. 20 m, 5 p., VI+

Svil. 200 m circa

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